Code e ingorghi stradali: perché si formano e come evitarli

Scienze

Gabriele De Palma

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La scienza che studia il traffico spiega perché il traffico si intasa e come comportarsi per limitare il più possibile le code

Stress, stanchezza, tempo perso, soldi spesi e tanto tanto inquinamento inutile. Il traffico, soprattutto quando si fa intenso e genera rallentamenti e code, è una vera sciagura. Inutile e dannoso per tutti. Eppure degli ingorghi non riusciamo a liberarci e continuiamo a perdere tempo, a volte tantissimo, e emettere sostanze inquinanti in atmosfera, tantissime anche loro. Ma a cosa è dovuta la congestione del traffico? Vediamo cosa risponde chi studia questo fenomeno. 

Ore sprecate

Innanzitutto un po’ di numeri. In base ai dati di uno degli ultimi studi pubblicati in materia, il tempo perso in coda da un automobilista statunitense è di 54 ore all’anno. Cifra che sale a più di cento ore nelle città più congestionate (Los Angeles 119 ore all’anno fermi in coda nel traffico). Uno studio condotto a livello mondiale da TomTom (che studia i dati, anonimizzati, registrati dai navigatori satellitari) indica che gli ingorghi sono in aumento - anche perché continua a crescere il numero delle immatricolazioni - e che a Roma, peggiore città per la mobilità automobilistica, i tempi di percorrenza si allungano in media del 39 per cento. 

Troppe auto

La prima e più banale risposta alla domanda sul perché si verificano intasamenti e ingorghi è che le code si formano perché ci sono troppe auto su un tratto di strada che non è in grado di farle transitare tutte. La seconda, altrettanto banale, vede l’ingorgo causato da un ostacolo sulla carreggiata, tipicamente un incidente o un restringimento della strada, un semaforo o un casello autostradale. In questo caso è l’insufficienza della rete stradale o meglio l’eccesso di veicoli in transito a generare blocchi e rallentamenti.

Le code fantasma 

Ci sono però degli ingorghi che non sono causati da ostacoli o insufficienza di portata della strada. Sono quegli ingorghi che si generano misteriosamente, quelli in cui dopo aver percorso qualche centinaia di metri o qualche chilometro a passo d’uomo si riprende quasi magicamente l’andatura senza che si intravvedano segni di incidenti, o altri impedimenti al transito. Sono le cosiddette ‘code fantasma’ e sono tutta colpa degli automobilisti. Sono dovute a improvvise frenate, sorpassi azzardati, cambiamenti di corsia repentini, tutte azioni che costringono gli automobilisti che seguono a frenare e in alcuni casi ad arrestare la propria marcia. Insomma, sono tutta colpa del comportamento degli automobilisti. 

Andatura costante

Premesso che non è possibile eliminare le code dovute a eccesso di auto o insufficienza della portata della strada, si può invece fare molto sulle code fantasma e qualcosa anche per ridurre i tempi di percorrenza anche in caso di restringimenti di carreggiata. Quel che si può, e si dovrebbe, fare è già scritto in parte nel codice della strada, ed è mantenere le distanze di sicurezza e agevolare il sorpasso. Il terzo suggerimento, confermato anche da un recente studio dell’Università di Colonia è procedere con una velocità di crociera costante, limitando allo stretto necessario accelerazioni e frenate. Tutto qui? Sì, secondo gli esperti, tanto basterebbe per evitare le code fantasma ma evidentemente non è così facile. In un esperimento condotto in Giappone dai ricercatori dell’Università di Nagoya è stato chiesto ad alcuni automobilisti di percorrere una strada circolare a 30kmh, dopo meno di un minuto le auto hanno perso il passo, accelerando e rallentando e generando così un ingorgo non spiegato a cause esterne. Veicoli a guida autonoma, in questo caso, si sarebbero comportati in modo impeccabile non generando alcun rallentamento e procedendo sempre alla stessa velocità. 

Farsi da parte

Distanza di sicurezza, anzi qualcosa in più, e disponibilità al sorpasso limiterebbero invece le code da cause esterne. In questi casi infatti il consiglio è di lasciare spazio a chi cerca di infilarsi davanti a noi: anche se apparentemente lasciarsi sorpassare rallenta la marcia, in realtà chiudere lo spazio e impedire il cambio di corsia costringe l’altro automobilista a rallentare troppo o frenare o addirittura arrestarsi, creando una conseguente serie di rallentamenti e frenate che portano a un ingorgo. E non sarebbe nemmeno necessario che a guidare in modo virtuoso fossero tutti gli automobilisti, e neppure solo la metà, ne basta un 10-20% per permettere a tutto il traffico di scorrere in modo più regolare. Con beneficio di tutti.  

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