Diamante, tutto quello che c'è da sapere sul minerale più duro al mondo

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Dotato di particolari caratteristiche fisico-chimiche, questo minerale non è solo una delle pietre preziose più gettonate, ma si presta anche a varie applicazioni industriali 

Il diamante è un minerale raro, interamente composto da carbonio. La particolare disposizione degli atomi di questo elemento conferisce alla pietra preziosa le sue tipiche caratteristiche fisico-chimiche, come l’elevata durezza (pari a 10 nella scala di Mohs) e la notevole resistenza al calore. Queste particolarità rendono il diamante adatto a varie applicazioni industriali. Può essere utilizzato, per esempio, per lucidare e tagliare qualsiasi materiale (compresi altri diamanti) o per creare strumenti di perforazione, di taglio e molatura. Questo minerale, inoltre, può rinfrangere la luce in innumerevoli bagliori e riflessi cristallini, caratteristica che lo rende particolarmente apprezzato e utilizzato nel settore della gioielleria. Alcuni diamanti (in particolare quelli blu) sono anche degli ottimi semiconduttori di elettricità, mentre altri sono degli eccellenti isolanti. Nel settore tecnologico, questi cristalli sono utilizzati nelle presse in diamante e in molti altri strumenti ottici e di elettronica.

Come si formano i diamanti?

I diamanti nascono nel mantello della Terra, dove sono presenti le condizioni di altissima pressione e temperatura necessarie alla loro formazione. La maggior parte di questi minerali scoperti nel corso degli anni è stata portata in superficie dalle eruzioni vulcaniche, all’interno di una roccia ignea chiamata kimberlite. Inoltre, alcuni diamanti di piccole dimensioni (con diametro inferiore a 0,3 mm) sono stati portati sulla Terra dai meteoriti.

L’estrazione dei dimanti

Esistono due gruppi di giacimenti diamantiferi: primari e secondari. Nel primo caso, i diamanti si trovano ancora all’interno della roccia madre (nella maggior parte dei casi si tratta della Kimberlite), la quale deve essere frantumata in pezzi più piccoli per consentire l’estrazione della pietra preziosa. Nei giacimenti diamantiferi secondari, invece, i minerali, derivanti dalla disgregazione della roccia madre, si trovano dispersi in rocce sedimentarie, come la sabbia o la ghiaia, trasportati in terreni alluvionali. I giacimenti più importanti si trovano in Brasile, India e Sudafrica, oltre che in alcuni Paesi dell’ex Unione Sovietica. 

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