Come osservare la congiunzione tra Venere e le Pleiadi

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Oggi, venerdì 3 aprile, il pianeta e l’ammasso stellare si “incontreranno” dopo 8 anni dall’ultima volta. Si potrà ammirare l’evento anche a occhio nudo, ma gli esperti consigliano di usare un binocolo per rendere l’esperienza ancora più memorabile 

Oggi, venerdì 3 aprile, si verificherà la rarissima congiunzione tra Venere e l’ammasso stellare delle Pleiadi (M45) nella costellazione del Toro. L’evento, che si ripete una volta ogni otto anni, potrà essere ammirato poco dopo il tramonto guardando verso Ovest dalla finestra o dal balcone, nel pieno rispetto delle misure restrittive introdotte dal governo per contrastare la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 (segui la DIRETTA di Sky TG24). Inoltre, il Virtual Telescope Project trasmetterà la congiunzione in diretta streaming sul proprio sito.

Come osservare la congiunzione

Anche se la congiunzione potrà essere vista anche a occhio nudo, l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, invita gli appassionati di astronomia a dotarsi di un modesto binocolo per godere di una visione indimenticabile. “Venere è quasi mille volte più brillante delle singole stelle che compongono l’ammasso stellare e questo fa sì che quando sarà interposto tra noi e le Pleiadi il suo intenso bagliore offuscherà la luce di quegli astri”, spiega Masi. “La visione a occhio nudo è comunque possibile, tuttavia un binocolo si rivelerà essere lo strumento di elezione per questo tipo di osservazione”, prosegue l’esperto.

Un evento che si ripete ogni 8 anni

Come gli altri pianeti, anche Venere si muove tra le stelle e periodicamente, transita nei pressi dell’ammasso stellare delle Pleiadi, ma solo di rado vi si sovrappone alla perfezione. “Queste congiunzioni estreme si ripetono ogni otto anni, per via del rapporto tra i periodi orbitali di Venere e della Terra”, chiarisce Masi. “Naturalmente l’allineamento tra Venere e le Pleiadi è solo prospettico, dal momento che il pianeta si troverà a circa 95 milioni di chilometri dalla Terra, mentre l’ammasso della Pleiadi dista circa 400 anni luce”, aggiunge l’astrofisico. L’ammasso stellare delle Pleiadi ha 100 milioni di anni: in tempi astronomici si tratta di stelle particolarmente giovani, soprattutto considerando che il Sole ha ben 5 miliardi di anni. 

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