Cina, trovata la prova più antica della vita umana fuori dall'Africa

Scienze
Un gruppo di archeologi ha ritrovato 96 strumenti in pietra risalenti ai primi uomini arrivati in Asia (Archivio Getty Images)
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Il ritrovamento di 96 reperti avvenuto sull'altopiano del Loess permetterebbe di retrodatare di oltre 200mila anni le precedenti attestazioni di vita umana nella zona. La scoperta è stata descritta sulla rivista Nature

Le prime attestazioni di vita in Asia risalirebbero a circa 2,1 milioni di anni fa. La scoperta permetterebbe di retrodatare di oltre 200mila anni i primi spostamenti degli uomini dall'Africa verso l'Asia. A rivelarlo sarebbe il ritrovamento di 96 reperti in pietra sull'altopiano del Loess, in Cina, descritto in una ricerca pubblicata sulla rivista Nature.

Una scoperta rivoluzionaria

Prima della recente scoperta si riteneva che l'attestazione più antica dell'esistenza umana in Asia fosse quella rinvenuta Dmanisi, in Georgia: una serie di fossili scheletrici e artefatti databili rispettivamente 1,77 milioni e 1,85 milioni di anni fa. Lo studio sembrerebbe invece attestare che i 96 reperti ritrovati sull'altopiano del Loess avrebbero 2,1 milioni di anni. Come ha affermato Robin Dennell, co-autore della ricerca, "la scoperta ci dice che è necessario riconsiderare il timing dell'uscita degli umani dall'Africa".

La vita umana in Africa

Si crede che gli ominidi abbiano fatto la loro comparsa in Africa più di 6 milioni di anni fa. Abbandonarono il continente in molte ondate migratorie circa 2 milioni di anni fa. I primi migranti della storia appartenevano alla razza dell'Homo erectus e dell'Homo ergaster, predecessori estinti dell'Homo sapiens, gruppo che attualmente abita la Terra (comparso all'incirca 300.000 anni fa). Il più antico fossile umano rinvenuto in Africa è invece datato 2,8 milioni di anni fa: una mascella ed è stata trovata in Etiopia.

La ricerca

Per datare i 96 reperti di pietra ritrovati sull'altopiano del Loess, Dennell e il suo team si sono serviti delle tecniche di indagine nate sotto il paleomagnetismo. Poiché ogni strato si forma con polvere e fango, che vengono poi sommersi da altri detriti, gli artefatti che rimangono intrappolati nel terreno dovrebbero avere la stessa età dei residui che lo circondano. Gli scienziati hanno così misurato le proprietà magnetiche dei minerali negli strati determinando quando si sono depositati.

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