I bambini sanno ragionare ancora prima di imparare a parlare

Scienze
Secondo i ricercatori della John Hopkins University un bambino potrebbe essere in grado di eseguire ragionamenti logici già a 12 mesi di vita (Getty Images)
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Un esperimento condotto dalla John Hopkins University ha svelato come l'uso delle deduzioni potrebbe prescindere da quello della parola. Il test ha coinvolto 144 bambini dai 12 ai 19 mesi

Il ragionamento potrebbe prescindere dall'uso del linguaggio. Lo rivela uno studio della John Hopkins University secondo il quale, anche a pochi mesi di vita, un bambino è capace di fare deduzioni e ragionamenti, ad esempio reagendo con sorpresa davanti a un imprevisto.

L'età della logica a 12 mesi

Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, è stato condotto da un team guidato dal ricercatore italiano Nicolò Cesana Arlotti. Secondo i primi risultati dello studio, già a 12 mesi è possibile fare ragionamenti che seguono una logica. Questo dato, se dimostrato da future ricerche, abbasserebbe notevolmente il limite fissato da precedenti studi secondo i quali un essere umano sarebbe in grado di ragionare a partire da una fascia d'età compresa tra i 3 e i 5 anni. "Se si segue un ragionamento logico - ha detto Arlotti al Washington Post - si possono generare conclusioni, ottenere prove che sarebbe difficile ottenere altrimenti". Per lo scienziato, la logica "apre a molte più informazioni, quindi siamo stati spinti dalla convinzione che il ragionamento logico potrebbe svolgere un ruolo importante in un quadro completo" della mente infantile.

Coinvolti 144 bambini

Per condurre lo studio Arlotti e il suo team hanno coinvolto 144 bambini divisi equamente tra i 12 e 19 mesi d'età, nessuno dei quali ancora capace di parlare. Durante il test i bimbi sono stati fatti sedere in grembo alle loro madri che sono state bendate per evitare di influenzare le reazioni dei piccoli con indizi d'espressione non intenzionali. I bambini poi sono stati posti davanti a una stessa sequenza animata, una sorta di nascondino con oggetti di colori e forme diverse.

Nascondino 

Il gioco consisteva in quattro semplici passaggi: 1) ai piccoli venivano mostrati due oggetti (a scelta tra un dinosauro, un ombrello, un fiore o una faccia sorridente) 2) li si nascondeva dietro a una barriera nera 3) si trascinava via uno degli oggetti nascosto sotto a una tazzina 4) alla fine, si rimuoveva la barriera nera dietro la quale era rimasto l'oggetto e si svelava il contenuto della tazzina. I ricercatori, tracciando i movimenti degli occhi dei piccoli, sono riusciti a dimostrate come i piccoli mostrassero sorpresa tutte le volte che l'oggetto rimosso era lo stesso rimasto in scena. 

Il movimento degli occhi

I ricercatori hanno tracciato i movimenti degli occhi dei piccoli osservando che fissavano più a lungo la scena in cui l'oggetto 'inaspettato' rimaneva dietro la barriera. Erano 'confusi' dal risultato e speravano di avere più informazioni. Con altre variazioni dell'esperimento i bambini hanno confermato che, indipendentemente dal gruppo di età, era l'oggetto inaspettato a richiamare di più la loro attenzione, e che le loro pupille erano più dilatate quando vedevano dei video che richiedevano deduzioni razionali. Un fenomeno presente anche negli adulti quando fanno ragionamenti deduttivi.

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