Archeologia: accordato finanziamento per studi sull'uomo di Altamura

Scienze
Lo scheletro di un uomo di Neanderthal (Archivio Getty)
GettyImages-Neanderthal

Una concessione di 398mila euro per lo studio di un fossile scoperto nel 1993 in Alta Murgia che potrebbe essere il più completo scheletro di Neanderthal mai scoperto

Un finanziamento atteso da quasi un quarto di secolo. Si tratta di 398mila euro che sono stati accordati a Damiano Marchi e Giovanni Boschian, docenti del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, per lo studio di un fossile scoperto nel 1993 ad Altamura (Bari), noto come "l'Uomo di Altamura" e che potrebbe essere il più completo scheletro di Neanderthal mai scoperto. Un corpo fossile totalmente incastonato nella grotta di Lamalunga al momento, come spiega Marchi: "La maggior parte delle ossa sono visibili sotto la concrezione calcarea, rendendo l'esemplare di Altamura uno dei rari esempi di scheletro ominino virtualmente completo prima dell'avvento delle sepolture intenzionali".

 

Un finanziamento atteso da 25 anni

Nel 1993, in una cavità carsica dell'Alta Murgia fu rinvenuto questo fossile che secondo gli archeologi potrebbe essere il più antico esemplare da cui estrarre DNA endogeno e il più completo scheletro di Neanderthal mai scoperto. In effetti, secondo quanto stabilito recentemente dagli studiosi, il reperto dovrebbe risalire a un'era compresa tra i 172mila e i 130mila anni fa. Peccato che nonostante la rilevanza della scoperta, il fossile sia rimasto per 25 anni e fino a tutt'oggi nella grotta pugliese. Finalmente gli archeologi Damiano Marchi e Giovanni Boschian, docenti del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, in collaborazione con gli antropologi dell'Università La Sapienza di Roma e dell'Università degli Studi di Firenze, hanno ottenuto un finanziamento di 398.361 euro per il progetto "Rediscovering Altamura: advanced multidisciplinary investigations on the skeleton from the Lamalunga cave, Italy". Il finanziamento consentirà di verificare le informazioni ottenute e potrebbe schiudere prospettive importanti sullo studio dell'Homo neanderthalensis e sull'evoluzione umana in Europa durante il Pleistocene Medio e Superiore.

 

Le fasi di sviluppo degli studi

Il progetto avrà una durata di tre anni e unirà diverse competenze scientifiche oltre l'archeologia: in particolare, cronologia, biologia scheletrica, tafonomia ed ecologia. La prima fase dello studio sull'Uomo di Altamura consisterà in un periodo di monitoraggio della grotta di Lamalunga (dove risiede il fossile), al fine di determinarne il microclima. Successivamente, dopo la delicata operazione di estrazione delle varie ossa che compongono lo scheletro, i reperti saranno sottoposti a micro-TAC in laboratorio, al fine di redigere uno studio morfologico e funzionale dettagliato. Infine, saranno realizzate analisi del DNA antico e della morfologia dentale, per poi creare le condizioni ideali al fine della conservazione e della collocazione in un museo dell'Uomo di Altamura.

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