Ricerca, dal Mit arriva il robot "invisibile" fatto d’acqua

Scienze
La nuova scoperta potrà essere sfruttata in numerosi campi, primo tra tutti quello medico (Foto: Hyunwoo Yuk/MIT Soft Active Materials Lab)
MIT-Hydrogel-Robot-Press

Un gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology ha messo a punto una mano meccanica, realizzata con uno speciale gel trasparente. Le applicazioni più interessanti potranno essere in campo medico

Completamente invisibile, in grado di essere attraversato sia dalla luce che dal suono. È il prototipo di una mano meccanica, realizzato in idrogel, un materiale biocompatibile composto per oltre il 90% d'acqua, messo a punto da un team di ricercatori dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit), negli Stati Uniti. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications e guidato dal professor Xuanhe Zhao, ha avuto l’intuizione di utilizzare in robotica un materiale che fino ad ora aveva avuto solo applicazioni mediche. Per dare dimostrazione dell’efficacia dell’automa i ricercatori hanno dato vita a una mano prensile che è in grado di afferrare piccoli pesci, che si lasciano facilmente catturare non essendo in grado di vedere il robot.

 

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Come è fatto? – La creazione del Mit è realizzata con dei ‘cubi’ di idrogel, tagliati con le più moderne tecnologie laser e stampati in tre dimensioni con una struttura cava. Una volta assemblati, sono stati collegati a delle pompe esterne attraverso dei piccoli tubi gommosi. Pompando acqua al loro interno, il robot è in grado di muoversi e di assolvere dei compiti, come muovere una palla o afferrare un pesce. Testando il robot sott’acqua i ricercatori hanno scoperto che, oltre ad essere veloce e resistente, riesce anche a mimetizzarsi quasi totalmente con il fondale e che acquisisce le stesse proprietà acustiche dell’acqua. Una caratteristica, quest’ultima, che differenzia molto l’idrogel dalla gomma o da altri materiali che invece sono “rintracciabili” attraverso il suono, come accade con i radar.

 

Il mondo animale come modello – Per sviluppare il loro robot i ricercatori del Mit hanno preso spunto della natura. Hyunwoo Yuk, uno dei ricercatori che ha partecipato al progetto, ha rivelato sul sito dell’Istituto che lo studio si è concentrato in modo particolare sui leptocefali, delle piccole larve di pesci ossei appartenenti alle famiglie degli anguilliformi, elopiformi e notacantiformi. Questi esemplari si schiudono in mare per poi migrare verso i fiumi che costituiscono il loro habitat naturale. Per riuscirci, spiega Yuk, "compiono un lungo viaggio, quasi del tutto sprovvisti di una difesa corporea. Una mancanza che hanno sopperito sviluppando una grande velocità e sembianze quasi del tutto trasparenti". 

 

Le applicazioni – Il "robot invisibile", secondo i ricercatori, potenzialmente potrà essere sfruttato in numerosi campi, primo tra tutti quello medico. "Gli idrogel sono morbidi, composti d’acqua, biocompatibili e le loro interfacce si possono adattare facilmente agli organi umani” ha spiegato Xuanhe Zhao. "Stiamo collaborando con gruppi di medici - ha aggiunto - per sviluppare sistemi come il nostro, da utilizzare in combinazione con tessuti e organi durante le operazioni chirurgiche".

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