Lupus eritematoso sistemico, gli 8 sintomi da non sottovalutare

Salute e Benessere
Dottori (Ansa)

Il 10 maggio si celebra la giornata mondiale del lupus, una malattia cronica autoimmune che colpisce più di 5 milioni di persone in tutto il mondo 

Il lupus eritematoso sistemico (les) è una malattia cronica autoimmune che può interessare quasi tutti gli organi e i tessuti del corpo. Nelle forme più lievi causa l’infiammazione della pelle e delle articolazioni, ma nei casi più gravi può estendersi al sangue, ai reni, al cuore, ai polmoni e al sistema nervoso. Colpisce prevalentemente le donne, con un rapporto di 9 a 1 rispetto agli uomini. Sebbene la maggior incidenza si verifichi tra i 20 e i 45 anni, la malattia può manifestarsi anche durante l’infanzia o nella terza età. Si stima che in tutto il mondo le persone colpite siano più di 5 milioni (di cui 60mila solo in Italia). Le cause della patologia non sono note con precisione, tuttavia alcuni esperti ritengono che potrebbe essere il risultato di un mix di fattori genetici, ormonali e ambientali. La diagnosi del lupus eritematoso sistemico è spesso difficoltosa e richiede un numero elevato di esami, in quanto molti dei suoi sintomi assomigliano a quelli di altre malattie più comuni.

I sintomi da non sottovalutare

La stanchezza

Uno dei sintomi più comuni del lupus eritematoso sistemico è la stanchezza. Spesso chi soffre della malattia si sente spossato anche dopo aver riposato per tutta la notte e trova difficile dedicarsi a varie attività quotidiane (come il lavoro o la pulizia della casa), con ripercussioni negative sulla propria vita sociale e lavorativa.

I dolori articolari

Chi è malato di lupus eritematoso sistemico lamenta spesso dolori alle articolazioni di mani e piedi, del tutto simili a quelli provocati dall’artrite. Possono essere accompagnati da gonfiore e da difficoltà a camminare. Il dolore è particolarmente acuto al risveglio e può passare da un’articolazione nel corso della giornata. Il rischio di danni o deformazioni permanenti delle articolazioni è basso.

Le eruzioni cutanee

Il cosiddetto ‘eritema a farfalla’, che si estende dalle guance al naso, è forse il sintomo più noto e comune della malattia. In generale, le eruzioni cutanee sono tipiche del lupus eritematoso sistemico e interessano principalmente il viso, i polsi e le mani. Nella maggior parte dei casi migliorano dopo alcuni giorni o settimane, tuttavia possono anche durare per un periodo di tempo più lungo o persino diventare permanenti. Talvolta gli eritemi sono associati a dolore o prurito. L’esposizione alla luce del sole può determinarne un peggioramento.

L’alopecia

Le forme più acute di lupus possono causare la perdita dei capelli. L’alopecia si manifesta spesso all’improvviso e può avere un impatto psicologico negativo su chi soffre della malattia. Il volume della chioma si riduce in poco tempo e sulla testa si formano delle ampie chiazze prive di capelli.

L’ingrossamento delle ghiandole linfatiche

A causa del lupus eritematoso sistemico, i linfonodi, i minuscoli organi che filtrano il liquido linfatico e aiutano a contrastare le infezioni, possono ingrossarsi e diventare dolorosi al tatto. Nella maggior parte dei casi si gonfiano quelli presenti sul collo, dietro le orecchie e sotto la mascella. Meno frequente è l’ingrossamento dei linfonodi delle ascellari, inguinali, addominali e sovraclaveari.

Perdita di peso ingiustificata

Essendo una malattia autoimmune, il lupus può provocare una perdita di peso non giustificata da altri fattori (come diete o attività fisica). In altri casi la patologia può causare ritenzione idrica e provocare di conseguenza un aumento del peso corporeo.

Difficoltà a urinare

Il lupus eritematoso sistemico colpisce spesso i reni, causando mal di schiena, ritenzione idrica e difficoltà a urinare. Se non trattata, la malattia può anche determinare un’insufficienza renale.

Aborti ricorrenti

Per chi soffre di lupus, portare a termine una gravidanza può essere difficoltoso. In alcuni casi la malattia causa dei problemi con la coagulazione del sangue, che possono determinare dei cicli mestruali irregolari e persino degli aborti ricorrenti. 

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