Italia, è allarme: 9% dei bambini obesi, 1,3 milioni i denutriti

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Lo afferma un report di Helpcode e dell’istituto Giannina Gaslini: vita sedentaria e abitudini scorrette alla base del problema, ma anche la denutrizione apre la via a sovrappeso e obesità

Il problema dell’obesità in Italia, così come in altri Paesi dell’Europa meridionale, è già noto da tempo. Tuttavia, un recente studio italiano evidenzia la necessità di trovare delle contromisure a una questione delicata in particolare per le generazioni future. Il report, realizzato dall’associazione Helpcode e l’istituto pediatrico genovese Giannina Gaslini, mostra infatti che oltre il 9% dei bambini del Belpaese è obeso, un fenomeno ancor più accentuato se si considerano soltanto i maschi. L’analisi fa inoltre il punto sulla denutrizione, anch’essa diffusa, che è considerata dagli esperti come una delle potenziali cause dei problemi alimentari.

Stile di vita e alimentazione

Uno stile di vita sedentario, con sempre meno spazio dedicato alle attività sportive, e un’alimentazione non corretta. Sono spesso queste le abitudini che favoriscono il sorgere di successivi disturbi e che influiscono sull’attuale scenario italiano, che vede il 21,3% di bambini in sovrappeso e il 9,3% affetto da obesità. Quest’ultimo fenomeno riguarderebbe il 21% di maschi e il 14% delle femmine. Proprio per sensibilizzare le persone sul tema, gli autori del report hanno inaugurato la campagna di raccolta fondi ‘C’era una volta la cena’, allo scopo di diffondere una più corretta educazione alimentare.

Il legame tra denutrizione e obesità

“Denutrizione e obesità non sono condizioni tra loro estranee”, afferma il presidente di Helpcode Italia Onlus Giorgio Zagami. Dunque, se l’Italia è seconda in Europa per la diffusione dell’obesità infantile tra i maschi è anche perché “i genitori non sanno più cosa inventarsi per dare da mangiare ai propri figli”, come si legge nella presentazione della campagna. A questa situazione vanno poi aggiunti gli 1,3 milioni di minori su suolo italiano che, vivendo in povertà, non possono nutrirsi correttamente. Come spiega Zagami, questo spianerebbe la strada ai disturbi alimentari, poiché “è molto probabile che una persona obesa abbia mangiato male nella sua infanzia”. Tuttavia, anche con il cibo a disposizione le abitudini sbagliate rimangono diffuse: l’8% dei bambini italiani non fa colazione, compensata nel 53% dei casi con una merenda troppo abbondante e spesso (36%) accoppiata a un consumo quotidiano di bevande zuccherate e gassate.

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