Vaccino anti melanoma, sperimentazione potrebbe partire entro il 2023

Salute e Benessere

Alla trasmissione Health la professoressa Maria Rescigno della Humanitas University ha parlato del suo lavoro di ricerca sui vaccini terapeutici contro melanoma e sarcoma. Ospite della puntata l'immunologo Alberto Mantovani

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Avere a disposizione vaccini terapeutici contro il cancro è "un sogno che viene perseguito da molto tempo". Lo ha detto a Sky TG24 l'immunologo Alberto Mantovani, professore emerito di Patologia Generale e vice rettore per la ricerca presso Humanitas University, parlando alla trasmissione Health del lavoro della professoressa Maria Rescigno e del suo team sui vaccini contro il melanoma e il sarcoma, la cui sperimentazione del primo vaccino potrebbe partire già a fine 2023.

Il vaccino

Le telecamere di Sky TG24 sono andate nei laboratori della professoressa Rescigno, docente ordinario di Patologia Generale e pro rettore vicario con delega alla ricerca della Humanitas University, dove arrivano dalle sale operatorie del cancer center campioni chirurgici di pazienti operati con melanoma e sarcoma. I ricercatori mettono in coltura le cellule tumorali e identificano le "bandierine", gli antigeni stressati che sono quelli da colpire. Una volta che hanno un nome vengono testati e vengono selezionati quelli comuni ai più. Da qui inizia la creazione dei vaccini, che saranno due e saranno terapeutici. Verranno somministrati nel momento in cui c'è una diagnosi di melanoma in stato avanzato o di un sarcoma o ostiosarcoma, tumori che per metastasi e aggressività non lasciano speranza di cura e quindi di sopravvivenza. Esistono già vaccini preventivi contro i virus associati ai tumori, ma la grande novità è che in questo caso si parla di un vaccino terapeutico. 

Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, durante la presentazione dei risultati dell'indagine di sieroprevalenza su SARS-COV-2 al Ministero della Salute, Roma, 3 agosto 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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Rescigno: "Scopo è generare vaccini contro melanoma e sarcoma"

Rescigno ha spiegato di essere partita, insieme al suo team, dallo "studio del melanoma perché dei pazienti che ricevono l'immunoterapia un 40% risponde molto bene, ma esiste ancora un 40-60% della popolazione che non risponde o da subito o a inizio terapia". Quello che poi è stato notato è che "la risposta immunitaria che viene riattivata dall'immunoterapia a volte non c'è e quindi noi dobbiamo semplicemente accendere il sistema immunitario a riconoscere i tumori". Dagli studi è emerso che "il melanoma e il sarcoma sono dei tumori caratterizzati da uno stress. La cellula è talmente stressata dal fatto che ha delle mutazioni, con le quali deve convivere, che ha delle bandierine sulla sua superficie che indicano lo stato di stress". La sfida è quindi cercare "di identificare queste bandierine iperstressando ancora di più la cellula con dei batteri, così che sia più facile l'identificazione delle bandierine, ovvero dei peptidi antigenici dello stress. In questo modo noi identifichiamo delle bandierine comuni a più pazienti in modo da generare un vaccino che possa essere utilizzato in un caso nel melanoma e nell'altro caso nel sarcoma". 

"Sperimentazione? Speriamo già a fine 2023"

Ma a che punto sono i vaccini? "Dal 2019 è iniziato il vero e proprio progetto che è finanziato da Airc e che prevede molte unità operative - ha spiegato Rescigno - . Noi abbiamo già identificato le bandierine nel melanoma e dobbiamo invece partire con la produzione che verrà fatta da aziende specializzate, che seguono tutte le caratteristiche richieste da gli enti del regolatorio, e che terminerà, speriamo, per la fine del 2023". Una volta che sarà prodotto il vaccino, sarà sperimentato sui pazienti. "La sperimentazione clinica sarà in tre fasi. Nella prima valuteremo la sicurezza e l'inizio di efficacia e poi invece nella seconda e terza fase si aumenterà il numero di pazienti per dimostrare l'efficacia - ha aggiunto la professoressa -. Di queste due fasi se ne occuperanno le aziende farmaceutiche, noi invece ci occuperemo del sarcoma e continueremo i nostri studi per l'identificazione del vaccino da utilizzare nel sarcoma. Noi siamo molto fiduciosi e speriamo che gli studi preclinici che abbiamo fatto si dimostrino nel paziente. Con questo avremo dato anche il nostro contributo alla scienza e a migliorare la vita dei pazienti". 

Mantovani: "Siamo ottimisti e inseguiamo il sogno di vaccini terapeutici"

Commentando la ricerca sui vaccini terapeutici Mantovani ha affermato che si tratta di "un sogno che viene perseguito da molto tempo. Oltre nove anni in questo caso, ma ci sono esperienze precedenti di molte persone in tutto il mondo che hanno perseguito il sogno di avere vaccini terapeutici contro il cancro". Per l'immunologo "la cosa straordinaria dell'idea della professoressa Rescigno è che è un percorso originale, non sta seguendo vie già seguite da altri. Siamo ottimisti e inseguiamo il sogno di vaccini terapeutici".

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