New York Times fa causa a Commissione Ue: non rese pubblici messaggi von der Leyen-Pfizer

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Il quotidiano americano sostiene che la Commissione ha l'obbligo legale di rendere pubblici i messaggi, che potrebbero contenere informazioni sugli accordi per l'acquisto di dosi di vaccino anti Covid-19

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Il New York Times ha fatto causa alla Commissione europea per il caso dei messaggi che la presidente Ursula von der Leyen avrebbe inviato all'amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla. Testi che, finora, non sono stati divulgati dall'esecutivo europeo. A scriverlo è Politico.eu secondo il quale la causa è stata depositata presso la Corte di Giustizia europea lo scorso 25 gennaio. Ieri è stata pubblicata sul registro del tribunale europeo. Fonti vicine al dossier hanno confermato i dettagli del caso a Politico.eu.

La vicenda

Per il quotidiano americano la Commissione avrebbe l'obbligo legale di rendere pubblici i messaggi, che potrebbero contenere informazioni sugli accordi per l'acquisto di dosi di vaccino anti Covid-19. Interpellato da Politico, il quotidiano si è limitato a dichiarare: "Il Times presenta molte richieste riguardo la libertà di informazione e mantiene un registro attivo. Al momento non possiamo commentare l'oggetto di questa causa". 

Il caso degli sms tra Bourla e von der Leyen

Il caso degli sms tra von der Leyen e Bourla tiene banco da mesi all'Eurocamera. Si tratta di messaggi che la presidente avrebbe inviato a Bourla nell'ambito di una missione diplomatica messa in campo per ottenere i vaccini anti-Covid e ampiamente descritta in un articolo del New York Times dell'aprile 2021. A seguito dell'articolo il giornalista Alexander Fant ha chiesto accesso ai testi degli sms, ma gli è stato rifiutato. Di lì è partita, nel gennaio 2022, una richiesta di chiarimenti avanzata dal mediatore europeo Emily O'Reilly, secondo cui l'Ue non aveva fatto abbastanza, nel rispetto del regolamento sulla trasparenza amministrativa, per fornire i testi richiesti. 

“Documenti di natura effimera non vengono conservati”

Alla richiesta la Commissione aveva replicato che "quando un documento redatto o ricevuto dalla Commissione non contiene informazioni importanti, e/o è di breve durata, e/o non rientra nel campo di applicazione della direttiva, e/o non rientra nella sfera di competenza dell'istituzione, non soddisfa i criteri di registrazione e non viene quindi registrato. Questi documenti effimeri e di breve durata non sono conservati e, di conseguenza, non sono in possesso dell'istituzione". "La Commissione ritiene di non aver trattato la richiesta in modo "ristretto" e "può confermare che la ricerca intrapresa dal Gabinetto del Presidente per i messaggi di testo pertinenti alla richiesta di accesso ai documenti non ha prodotto alcun risultato", si leggeva nella risposta formulata dalla vice presidente della Commissione Vera Jourova.  Ora la commissione speciale Covid ha fatto richiesta alla presidenza del Parlamento europeo di sentire in Aula von der Leyen. Il portavoce della Commissione Eric Mamer ha spiegato che, al momento, non è giunta alcuna richiesta della presidente Roberta Metsola affinché von der Leyen sia sentita.

Ursula von der Leyen

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