Covid, Usa: nuova variante Kraken fa boom di contagi

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Dopo la variante Gryphon, questa potrebbe "destare preoccupazione nel 2023" anche in Europa. Ad affermarlo, e a lanciare l’allarme, è l'epidemiologo statunitense Eric Feigl-Ding

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Negli Stati Uniti una nuova sottovariante Covid, la Xbb1.5, già ribattezzata Kraken, sta destando molta preoccupazione tra gli esperti, dopo che il numero dei casi "è raddoppiato in una settimana". Dopo la variante Gryphon, questa potrebbe "destare preoccupazione nel 2023" anche in Europa. Ad affermarlo, e a lanciare l’allarme, è l'epidemiologo statunitense Eric Feigl-Ding, che su Twitter ha condiviso le informazioni sostenendo "che la nuova variante è più immunoevasiva e più efficace nell'infettare rispetto ad altre sottovarianti di Omicron".

La nuova variante Kraken

 

Dal nome che ricorda il leggendario mostro marino, secondo Feigl-Ding, "non vedevamo una crescita così rapida di casi dall'arrivo di Omicron Ba.1 un anno fa". Sempre su Twitter, Tim Spector, epidemiologo britannico, ha affermato che Xbb1.5 "potrebbe essere la nuova variante a cui prestare attenzione nel 2023". Secondo gli esperti della Columbia University, "è molto probabile che Xbb.1.5 abbia avuto origine negli Stati Uniti, con il primo caso rilevato nell'area di New York ad ottobre 2022". In Europa, tuttavia, è già allarme per l’ondata di contagi che sta piegando la Cina. Una situazione che ha spinto diversi Paesi a imporre l’obbligo di tampone per i passeggeri in arrivo dal Paese, misura fortemente criticata dal governo di Pechino. "Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all'ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Questo non ha basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, aggiungendo che la Cina potrebbe "prendere contromisure, sulla base del principio di reciprocità".

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Le ultime dal Giappone

 

In ordine temporale, il Giappone è stato l’ultimo Paese ad inasprire le misure per tentare di arginare l’ondata di contagi Covid-19 nella vicina Cina. Come annunciato ai media dal premier nipponico Fumio Kishida, da sabato sabato 7 gennaio i visitatori dalla Cina, oltre a sottoporsi a un test all’arrivo, dovranno presentare un tampone negativo prima di imbarcarsi verso il Giappone. Inoltre, le autorità nazionali continueranno a garantire che non ci sia un aumento esponenziale dei voli diretti dalla Cina.

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