Tumore rene: scoperto un marcatore del sangue per diagnosi precoce. Lo studio

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Si tratta di CA15-3, un marcatore ampiamente utilizzato per la diagnosi e il follow-up delle donne con tumore della mammella. Il risultato si deve ai ricercatori  dell'Università di Bari Aldo Moro

 

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Nuovo possibile passo in avanti nella lotta contro il carcinoma renale a cellule chiare, il tumore maligno più frequente del rene e uno dei tumori più aggressivi dell'uomo. I ricercatori dell'unità di Urologia, Andrologia e Trapianto dell'Università di Bari Aldo Moro hanno scoperto un nuovo marcatore del sangue che apre la strada alla diagnosi precoce di un particolare sottotipo di carcinoma renale molto aggressivo e difficile da individuare.

Il marcatore CA15-3

Si tratta di CA15-3, un marcatore ampiamente utilizzato per la diagnosi e il follow-up delle donne con tumore della mammella, presente nel sangue a livelli alterati nei pazienti con tumori renali che iper-esprimono una specifica proteina di membrana chiamata Mucina 1 (da cui deriva CA15-3). I risultati dello studio sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata International Journal of Molecular Sciences.  

Lo studio nel dettaglio

Lo studio, coordinato dal professore Giuseppe Lucarelli sotto la supervisione del proferire Pasquale Ditonno, ha coinvolto un campione composto da quasi 500 pazienti. Come spiegato in una nota dell'ateneo, i ricercatori hanno osservato che il carcinoma renale è fondamentalmente una malattia metabolica, infatti spesso si sviluppa in forma aggressiva proprio in quei pazienti che presentano alterazioni del metabolismo come sindrome metabolica, diabete, obesità, insufficienza renale. Studiando questo tumore dal punto di vista del metabolismo cellulare sono riusciti a identificare un nuovo marcatore potenzialmente utile nella diagnosi precoce. I risultati dello studio "dimostrano come la proteina Mucina 1 sia un fattore chiave nello sviluppo di forme particolarmente aggressive di carcinoma renale, e suggeriscono che la sua forma circolante nel sangue (il CA15-3) possa essere utilizzata come marcatore predittivo di recidiva oltre che di possibile risposta terapeutica all'utilizzo di inibitori di Mucina-1 (nuovi farmaci a bersaglio molecolare) in pazienti con cancro del rene", conclude la nota.

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