Tumori, gli effetti avversi delle terapie il 34% più frequenti nelle donne: lo studio

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Lo ha rilevato un lavoro di ricerca condotto dagli esperti del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle. Per arrivare a proporre la loro tesi, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 202 sperimentazioni cliniche, per un totale di oltre 23mila pazienti con cancro presi in esame

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Le terapie antitumorali possono essere più complesse per le donne, che possono incorrere in effetti collaterali con una frequenza del 34% più alta rispetto agli uomini. Lo ha rilevato uno studio, coordinato dai ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Journal of Clinical Oncology”.

I dati di oltre 23mila pazienti presi in esame

Il lavoro di ricerca, in particolare, ha posto l’attenzione sulle differenze di genere nella risposta ai trattamenti per il cancro, tema che secondo i ricercatori viene “raramente incluso nella valutazione del rischio”. E questo, nonostante “la crescente individualizzazione dei trattamenti nell'era della medicina di precisione”. Nel caso specifico dei trattamenti antitumorali, infatti, da tempo è ormai noto che le donne tendono a subire maggiori effetti collaterali dalla chemioterapia, Ma c’è meno chiarezza sulle differenze di genere nelle altre tipologie di cure, considerando ad esempio l'immunoterapia o le terapie a bersaglio molecolare. Questo studio, per arrivare ad una conclusione, ha cercato una risposta sul tema analizzando 202 sperimentazioni cliniche, per un totale di oltre 23mila pazienti con cancro coinvolti.

Le differenze tra uomini e donne

Gli effetti collaterali ricercati dai ricercatori, nello specifico, sono stati sia quelli avvertiti direttamente dal paziente perché sintomatici, sia quelli, non meno gravi, evidenziati dai test di controllo. Nel complesso è emerso come il 64,6% dei pazienti abbia riscontrato almeno un effetto collaterale severo come conseguenza della terapia, con le donne che presentavano un rischio in questo senso maggiore del 34% rispetto ai pazienti maschi. Tale rischio è risultato essere meno marcato per le terapie a bersaglio molecolare (+25%) mentre era più evidente per l'immunoterapia (+49%). Secondo lo studio, tra l’altro, le donne, oltre a manifestare effetti collaterali in maniera più frequente rispetto agli uomini, tendevano a soffrire di problemi di maggiore intensità. Ad esempio, hanno fatto riscontrare agli esperti una probabilità del 25% più alta di avere almeno 5 effetti collaterali e del 30% in più di soffrire di effetti collaterali sintomatici, con un aumento del rischio del 66% considerando solamente l'immunoterapia.

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