Covid, antibiotico Zitromax finito in tutta Italia. Medici: "Va usato solo in pochi casi"

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A mancare sarebbe la molecola necessaria per la produzione del farmaco, il cui utilizzo è indicato quando l'evoluzione delle condizioni del paziente lascia supporre la comparsa di una contestuale infezione provocata da un batterio. "Il fenomeno che ha portato alla difficoltà di reperimento per questo medicinale, che non è un anti-Covid, non è chiaro e non ha sicuramente basi scientifiche", ha spiegato Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg)

 

AGGIORNAMENTO: LA NOTA DELL'AIFA SUGLI ANTIBIOTICI E IL COVID

 

Le scorte di Zitromax, un antibiotico il cui utilizzo è indicato per contrastare eventuali complicanze nei malati Covid dovute a batteri, sono esaurite. Da giorni in tutta Italia l'antibiotico più utilizzato per i malati di Covid sia a casa che in ospedale, ma anche tutti farmaci generici equivalenti contenenti il principio attivo azitromicina, sono diventati introvabili. A mancare, secondo quanto appreso da Ansa, sarebbe la molecola necessaria per la produzione del farmaco che viene prescritto in associazione con antiinfiammatori. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Difficoltà nel reperimento del farmaco

La difficoltà nel reperimento del farmaco, oltre alla crescita del suo utilizzo negli ultimi 2 mesi a fronte dell'aumento dei contagi da Covid, potrebbe essere dovuta all'accaparramento anche da parte di chi non ha contratto la malattia ma ha timore del contagio.
L'antibiotico Zitromax ed il generico sono usati nella terapia contro il Covid in seguito a diverse ricerche scientifiche che ne hanno dimostrato la efficacia sia per contrastare eventuale complicanze nei malati dovute a batteri, sia con valenza di immunomodulante contro il virus Sars-Cov2. La carenza del medicinale sarà posta all'attenzione dell'agenzia italiana del farmaco.

Le raccomandazioni dell'Aifa

L'Aifa raccomanda l'utilizzo dell'azitromicina solo nei casi Covid in cui vi sia il fondato sospetto di una contestuale infezione batterica.
"L’assenza di prove di efficacia nel trattamento di pazienti Covid-19 non consente di raccomandare l’utilizzo dell’azitromicina, da sola o associata ad altri farmaci con particolare riferimento all’idrossoclorochina, al di fuori di eventuali sovrapposizioni batteriche", precisa l'Aifa in una scheda dedicata all'uso del farmaco nella terapia dei pazienti adulti con coronavirus. L'infezione da Covid-19, infatti, non si cura con l'antibiotico, il cui utilizzo è indicato solo quando l'evoluzione delle condizioni del paziente lascia supporre la comparsa di una contestuale infezione provocata da un batterio.

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Medici di famiglia: "Zitromax solo in pochi casi con infezioni batteriche"

A spiegare meglio la situazione, comunque, è arrivata la precisazione di Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), proprio in merito alle notizie sulla carenza dello Zitromax. L'azitromicina non è un farmaco di uso routinario per i pazienti Covid, ha spiegato all'Adnkronos Salute. "In linea con le raccomandazioni dell'Aifa, la prescrizione da parte dei medici di famiglia è indicata solo per casi selezionati, quando c'è il sospetto di un'infezione batterica. Non è chiaro, quindi, il perché possa verificarsi una prescrizione smodata di questo antibiotico che, ricordiamo deve essere necessariamente prescritto e non può essere distribuito in farmacia senza ricetta", ha detto. Secondo l'esperto, poi, "il fenomeno che ha portato alla difficoltà di reperimento per questo medicinale, che non è un anti-Covid, non è chiaro e non ha sicuramente basi scientifiche", ha aggiunto. Riferendo, in conclsuione, che un uso improprio non è esente da rischi dal momento che "può dare origine a resistenze batteriche che sarebbe meglio evitare".

Health workers wearing overalls and protective masks at work in the intensive care unit of the hospital of Cremona amid the Covid-?19 coronavirus pandemic, in Cremona, northern Italy, 26 December 2021. Italian Premier Mario Draghi's government has brought in a series of new COVID-19 prevention measures, including the obligation to wear facemasks outdoors, due to the sharp upswing in contagion and the arrival of the Omicron variant. It was already mandatory for people to wear facemasks in enclosed public spaces. The government has also decide to close Italy's night clubs and dance halls and ban open-air parties that attract crowds of people until January 31. It has also reduced the duration of the 'Super Green Pass' health certificate for people who are vaccinated for the coronavirus from nine to six months. 
ANSA/ FILIPPO VENEZIA

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