Covid party in Italia, le chat dei No vax su Telegram

Salute e Benessere

Sull’applicazione esistono alcuni gruppi in cui gli utenti no vax cercano dei positivi nelle loro zone per contagiarsi, nella speranza di guarire e ottenere il Green Pass senza vaccinarsi

La moda dei “Corona Party” sta prendendo piede anche in Italia. Lo dimostra l’esistenza di gruppi Telegram dove gli utenti no vax cercano dei positivi nelle loro zone per contagiarsi, nella speranza di guarire e ottenere il Green Pass senza vaccinarsi. È il caso, per esempio, di “Covid Party”, una chat, ora rimossa, dove richieste simili erano all’ordine del giorno. Nel gruppo si potevano leggere messaggi di questo tipo “cercasi positivo Covid-19, zona basso Piemonte o Liguria, disposto a immunizzarmi con Covid originali, anche a pagamento, da concordare. Se interessati passo il mio cell privatamente. Mi serve per lavorare. Attualmente sono sospeso senza paga”.

La diffusione dei Covid Party

Le richieste non erano confinate a una singola regione, ma attraversavano l’Italia intera. Vista la difficoltà a trovare dei positivi disposti a collaborare, vari utenti erano pronti a delle lunghe trasferte pur di raggiungere il loro obiettivo. I Covid Party, nati in Austria e in Germania, hanno attirato molto l’attenzione negli ultimi giorni, soprattutto a Bolzano, dove si registra un’elevata percentuale di no vax. “Ci sono giovani ragazzi, anche di età scolare, che si incontrano con positivi e cercano di acquisire l’infezione, non rendendosi conto che il virus è pericoloso anche nei bambini e nei giovani”, ha spiegato Patrick Franzoni, vice coordinatore dell’Unità Covid di Bolzano. Queste iniziative sono molto pericolose: in Austria, un uomo di 55 anni ha perso la vita dopo essersi infettato durante un Corona Party. 

 

Il punto di vista dei no vax

I messaggi scambiati nel gruppo “Covid Party” non lasciano spazio a dubbi: molti no vax reputano più pericoloso fare il vaccino che contrarre il Covid. Ora che il Green Pass è necessario per lavorare, chi è contrario all’inoculazione sta provando in ogni modo ha cercare delle “scappatoie”. Chi ne ha la disponibilità economica preferisce pagare un tampone ogni 48 ore piuttosto che vaccinarsi. Altri sperano di infettarsi incontrando i positivi, non senza il timore di fare tanti chilometri per niente.

Reggio Emilia. Personale dell'Ausl esegue un tampone antigenico per la ricerca rapida del virus Covid-19 (Reggio Emilia - 2020-11-18, ROBERTO BRANCOLINI) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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