Vaccini Covid, Rasi a Sky TG24: "Mancano all'appello 4 milioni di lavoratori attivi"

Salute e Benessere

Lo ha dichiarato Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Ema, commentando l'attuale situazione della copertura vaccinale. Sull'obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro: "È giusto che partano sanzioni, ma si può ancora convincere chi non ha fatto il vaccino"

"Mancano all'appello del vaccino" anti-Covid "4 milioni di lavoratori attivi" la categoria "più importante nella diffusione del virus e forse qualche persona sopra i 60 anni che sono i soggetti più a rischio di intasare gli ospedali". Lo ha dichiarato Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Ema e consigliere scientifico del commissario all'emergenza Covid Figliuolo, commentando l'attuale situazione della copertura vaccinale in un'intervista a Sky TG24.
Per quanto riguarda gli under 12 "bisogna vedere cosa succede, per ora la scuola tiene. Se però riuscissimo a vaccinare il 90% sopra i 12 anni potremmo decidere che possa bastare così", ha aggiunto. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Green pass al lavoro, Rasi: "È giusto che partano sanzioni"

Quanto all'obbligo del Green pass in tutti i luoghi di lavoro, in vigore da domani, 15 ottobre, Rasi ha commentato: "Domani è giusto che partano sanzioni, ma si può ancora convincere chi non ha fatto il vaccino".

 

"Con 90% popolazione vaccinata si potrebbe valutare se togliere il Green pass"

 

Secondo Rasi, raggiungere il target del 90% degli over 12 vaccinati “sarebbe una buona base, con qualche verifica sui numeri” per valutare se togliere il Green pass. “È una base su cui si può iniziare a discutere, però il 90% deve essere molto omogeneo, l’omogeneità conta tanto, porta via tanti punti percentuali se non c’è. Poi rimane il problema degli under 12, quando ci sarà il vaccino pronto per loro vediamo se continua a tenere quella popolazione. In Usa sta andando male, qui forse abbiamo vaccinato meglio e potrebbe bastare, però bisogna verificarlo”, ha aggiunto.

 

"Obbligo vaccinale difficile da ottenere in tempi brevi"

 

L’obbligo vaccinale “mi sembra che non sia più all’ordine del giorno, anche perché è una cosa difficile da fare in tempi brevi". "Personalmente io sono favorevole, ma ho capito che non è facile implementarlo. Secondo me il Green pass è un’ottima soluzione, in teoria se una persona ha un tipo di vita che le consente di stare isolata può anche decidere di non farlo. Dove non si può lasciare incertezza è in chi fa una vita socialmente attiva: lì è chiaro che il Green pass deve essere una condizione imperativa, assoluta”, ha sottolineato il consulente del Commissario all’emergenza Covid Figliuolo.

 

"Green pass a chi ha vaccini non approvati è soluzione pragmatica"

 

Nel corso del suo intervento, Rasi ha poi sottolineato che quella di far valere i vaccini non approvati da Ema per l’ottenimento del green pass “è una soluzione pragmatica: di Sputnik sappiamo che è un buon vaccino ma con delle eterogeneità, a seconda di dove è prodotto". "Molti l’hanno fatto non per scelta ma perché è stata l’unica opportunità per farlo, a questo punto, visto che la protezione almeno parziale c’è, ha senso ammetterlo. Sul vaccino cinese ho qualche dubbio in più, perché la percentuale di efficacia è ancora minore, però vale lo stesso ragionamento”, ha aggiunto.

 

"Abolizione Green pass? Forse in primavera"

 

Rispondendo alla domanda su quando potremmo fare a meno del green pass, Rasi ha dichiarato: “Vedendo la campagna di vaccinazione e vedendo che la circolazione del virus sta diminuendo in parallelo all’andamento della campagna, se continuiamo così davvero per la primavera potrebbe girare di meno. Bisogna stare attenti al fatto che il resto del mondo non è vaccinato, quindi bisogna vedere i viaggi internazionali cosa ci riportano in patria. Ci sono delle variabili che non ci consentono di andare oltre un certo ottimismo verso la primavera, con grande monitoraggio e attenzione”.
 

"Terza dose per tutti? Non ancora decisa, sicuramente non nel 2021"

Quanto ai vaccini anti-Covid, il consulente del Commissario all’emergenza Covid Figliuolo ha ribadito che "la terza dose per tutti non è stata ancora decisa in Italia, sicuramente non nel 2021, ci focalizziamo sugli over 60 e le popolazioni deboli, poi ne parleremo", ha aggiunto.

 

"Stop alle mascherine potrebbe arrivare in primavera o estate"

 

Mentre per l'addio alle mascherine, secondo Rasi "si può pensare ad uno stop a fine primavera inizio dell'estate 2022". Finché ci sono otto milioni di non vaccinati le mascherine le dovremo tenere. Poi forse da questa esperienza abbiamo imparato qualcosa, lo scorso anno non abbiamo avuto l’influenza, forse tenerle in tasca e usarle in luoghi affollati potrebbe diventare una buona abitudine. Rispetto al Covid ci sarà sicuramente il giorno in cui diremo stop alle mascherine, ma io in un autobus o in metropolitana la metterei da questo punto in poi della mia vita”, ha precisato.

Una farmacia nel quartiere di Sestri Ponente, Genova, 13 ottobre 2021. A 48 ore dall'obbligo di esibizione del green pass nei luoghi di lavoro, impennata nelle prenotazioni dei tamponi nelle farmacie liguri, oltre che per il vaccino.  ANSA/LUCA ZENNARO

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