Tubercolosi, al via un consorzio internazionale per ricerca su farmaci

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Comprende 30 partner di 13 Paesi, tra cui l'Università Statale di Milano. Porterà avanti un progetto di ricerca finanziato dal programma quadro Horizon 2020 della Commissione Europea con un budget di 185 milioni di euro

Accelerare la sperimentazione di nuove terapie contro la tubercolosi e sviluppare trattamenti contro le forme farmaco-resistenti. È l'ambizioso obiettivo di UNITE4TB (Academia and industry united innovation and treatment for tubercolosis), il nuovo consorzio internazionale che nei prossimi 7 anni porterà avanti un progetto di ricerca finanziato dal programma quadro Horizon 2020 della Commissione Europea con un budget di 185 milioni di euro. Il consorzio comprende 30 partner pubblici e privati di 13 Paesi, tra cui l'Università Statale di Milano.

Gli obiettivi di UNITE4TB

La tubercolosi, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), è una malattia che nella maggior parte dei casi interessa i polmoni, ma che può coinvolgere anche altre parti del corpo e, se non trattata, “può portare al decesso”. È, infatti, tra le prime dieci cause di morte al mondo, nonché la principale causa di decesso da singolo agente infettivo. Inoltre, l'insorgenza di forme farmaco-resistenti è stata riconosciuta negli ultimi anni come una sfida di salute pubblica globale. Per questo, tra gli obiettivi prefissati, il neonato consorzio, che conta circa 40 siti di sperimentazione clinica sparsi in quattro continenti (Europa, Asia, Africa e America del Sud), intende accelerare e migliorare la valutazione clinica di combinazioni di nuovi e vecchi farmaci.
Inoltre, tramite l'intelligenza artificiale e le tecniche di machine learning, UNITE4TB, dopo aver analizzato i farmaci nelle fasi finali della ricerca pre-clinica e in sperimentazione clinica di fase 1 e 2, selezionerà i candidati farmaci più promettenti per la fase 3 della ricerca clinica.

L'Università degli Studi di Milano tra i partner del consorzio

Come detto, l'Università degli Studi di Milano è tra i 30 partner del consorzio. L'ateneo, in particolare, svolgerà un ruolo chiave nelle interazioni con le comunità affette dalla tubercolosi, e coinvolgerà nel progetto le agenzie e autorità governative e non governative, quali l'Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) e il Fondo globale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria.

This picture taken on April 24, 2020 shows a sign of the World Health Organization (WHO) in Geneva next to their headquarters, amid the COVID-19 outbreak, caused by the novel coronavirus. (Photo by Fabrice COFFRINI / AFP) (Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

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