Tumori, scoperto “interruttore” per spegnere la replica delle cellule

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Si tratta della proteina HDAC4, identificata dai ricercatori del team di Biologia cellulare del Dipartimento di Area Medica (DAME) dell'Università di Udine. “Acquisire conoscenze sulla regolazione epigenetica della senescenza è fondamentale per poter sviluppare promettenti approcci terapeutici destinati a colpire malattie come il cancro o patologie legate all'età", ha sottolineato Claudio Brancolini, che ha coordinato lo studio

Dopo oltre 4 anni di sofisticate sperimentazioni, grazie al lavoro di ricerca del team di Biologia cellulare del Dipartimento di Area Medica (DAME) dell'Università di Udine, è stato possibile individuare un nuovo e specifico "interruttore", importante per "pensionare" le cellule prima del tempo, evitandone così la replicazione incontrollata, come succede quando si sviluppano i tumori.

L’invecchiamento delle cellule

Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Genome Biology”, ha dunque permesso di far luce su un meccanismo importante, quello che consente di mandare una cellula in arresto proliferativo anzi tempo, interrompendone così il ciclo vitale e permettendo di evitarne la proliferazione incontrollata. Così da garantire all’organismo “di difendersi con efficacia da attacchi potenzialmente mortali”, come si legge in un comunicato diffuso sul sito dell’ateneo friulano. Le cellule del corpo umano hanno spiegato i ricercatori, ad un certo punto invecchino e cessano la loro attività di replicazione. Si tratta di “un processo irreversibile e altamente complesso di cui ancora oggi, tuttavia, sfuggono molti aspetti e su cui ricercatori di ogni parte del globo continuano ad interrogarsi”. Ma, se da un lato si tratta di una condizione fisiologica legata in parte all’avanzare dell’età, la “senescenza cellulare” si può rivelare anche un vero e proprio salva-vita, come nel caso dei tumori.

Promettenti approcci terapeutici

“Acquisire conoscenze sulla regolazione epigenetica della senescenza è fondamentale per poter sviluppare promettenti approcci terapeutici destinati a colpire malattie come il cancro o patologie legate all'età", ha sottolineato Claudio Brancolini, coordinatore del team di ricercatori. "Attraverso questo lavoro abbiamo dunque individuato un nuovo regolatore epigenetico, oltre a quelli che già erano noti da tempo, e che risponde al nome di HDAC4, responsabile per la ri-organizzazione del genoma nella cellula senescente", ha poi aggiunto. Per arrivare ad individuare questo interruttore, gli esperti si sono serviti di specifiche tecniche di modificazione del genoma, anche chiamate come CRISPR-Cas9, oltre ad aver eseguito mappature epigenomiche. Gli studiosi, così, sono riusciti a stabilire che proprio la proteina HDAC4 viene degradata durante la senescenza e questo processo consente “l'attivazione di particolari regioni del genoma, definite enhancer e super-enhancer, che funzionano come direttori d'orchestra per attivare il programma di senescenza”, hanno spiegato ancora gli studiosi.

La fine della capacità di replicazione

In sintesi, ha concluso Brancolini, "spegnere questo regolatore epigenetico permette alla cellula di invecchiare mettendo fine al ciclo vitale e alla sua capacità di replicazione". Secondo Eros Di Giorgio, ricercatore e firmatario della ricerca, “fino a questo momento si pensava che questo processo fosse soltanto un meccanismo di allarme, per spronare il sistema immunitario a riconoscere le cellule invecchiate e ad eliminarle così da promuoverne il ricambio”, ha detto commentando gli esiti della ricerca. “Oggi sappiamo che, oltre a questo, c'è soprattutto la necessità di mantenere la cellula il più possibile integra ed in buona salute bloccando così l'accumularsi di alterazioni che alla lunga sono responsabili del cancro”, ha poi aggiunto.

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