Covid, Roche: risultati promettenti da studi su anticorpi monoclonali

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Gli studi clinici di fase 3 sul cocktail di anticorpi monoclonali casirivimab e imdevimab, prodotto e sviluppato dal gruppo farmaceutico svizzero insieme alla società biotecnologica statunitense Regeneron, hanno mostrato un'efficacia pari al 70% nella riduzione di ricoveri e decessi per Covid-19, oltre ad aver "ridotto significativamente la durata dei sintomi di quattro giorni", passando da 14 a 10

Il gigante farmaceutico svizzero Roche ha annunciato proprio oggi, 23 marzo, i risultati promettenti di una serie di studi clinici condotti su un cocktail di anticorpi monoclonali anti-Covid, sviluppato in collaborazione con la società biotecnologica statunitense Regeneron. I risultati dello studio di fase 3, si legge in un comunicato, hanno mostrato che la combinazione degli anticorpi casirivimab e imdevimab ha contribuito a ridurre “il ricovero o la morte del 70% nei pazienti non ospedalizzati con Covid-19". Lo stesso cocktail, inoltre, ha anche "ridotto significativamente la durata dei sintomi di quattro giorni", da 14 a 10. Roche ha spiegato che i test in questione sono stati effettuati su persone ritenute a maggior rischio di contrarre una grave infezione da Covid-19, in particolare persone anziane e pazienti già coinvolti da gravi condizioni di salute.

L’efficacia contro le varianti del virus

Diverse aziende farmaceutiche hanno sviluppato terapie a base di anticorpi monoclonali che possano impedire al virus di replicarsi nell'organismo, nella speranza di trovare un trattamento efficace da affiancare ai vaccini anche per combattere le varianti emergenti. Roche, nell’ambito di questi studi, ha osservato che questo trattamento rappresenterebbe l’unica combinazione di anticorpi monoclonali efficace di fronte alle principali varianti, alcune delle quali sono più infettive e causano malattie più gravi. Levi Garraway, chief medical officer di Roche e responsabile dello sviluppo globale del prodotto, ha affermato che "le nuove infezioni continuano ad aumentare a livello globale con oltre tre milioni di casi segnalati solo la scorsa settimana". E, secondo l’esperto, “questo cocktail di anticorpi sperimentali può offrire una speranza in quanto potenziale nuova terapia per i pazienti ad alto rischio, in particolare alla luce delle recenti prove che dimostrano che casirivimab e imdevimab insieme sono efficaci contro le principali varianti emergenti", ha spiegato.

La revisione delle autorità di regolamentazione

I risultati dello studio verranno adesso trasmessi alle autorità di regolamentazione e sottoposti a revisione scientifica, ha affermato Garraway. In particolare, gli esiti dello studio di fase 3 saranno presentati alla Food and Drug Administration (FDA), mentre Roche e Regeneron continueranno a collaborare con l'European Medicines Agency (EMA) e altre autorità sanitarie in tutto il mondo. La stessa Ema, alla fine di febbraio, aveva approvato provvisoriamente l'uso di una terapia anti-Covid sviluppata da Regeneron da sola, sottolineando come i risultati preliminari del trattamentobasato sulla terapia denominata REGN-COV2 avesse contribuito a ridurre la quantità di virus presente nella parte posteriore del naso e della gola dei pazienti che l’avevano assunta. Il trattamento con anticorpi sintetici di Regeneron, tra l’altro, era stato utilizzato per curare l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo che era risultato positivo al coronavirus. Lo stesso trattamento aveva ricevuto l'approvazione di emergenza da parte degli enti regolatori statunitensi lo scorso novembre.

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