Tumori della tiroide, nuova tecnica consente di evitare la chirurgia

Salute e Benessere

Si tratta di un trattamento con “termoablazione ecoguidata” attraverso laser o radiofrequenza, che permette di evitare, nei casi di microcarcinoma papillare della tiroide, l’invasività dell’intervento chirurgico. Ad analizzare i risultati della prima esperienza europea in quest’ambito, è stato Giovanni Mauri, ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, afferente alla Divisione di Radiologia Interventistica dello Ieo, l’Istituto Europeo di Oncologia

Un trattamento con “termoablazione ecoguidata, con laser o radiofrequenza, che consente di evitare la chirurgia per i tumori papillari della tiroide”, che rappresentano la gran parte dei tumori della tiroide e che vengono generalmente trattati mediante intervento chirurgico di tiroidectomia. E’ quello di cui si è occupato, in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica "Frontiers in Endocrinology", Giovanni Mauri, ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, afferente alla Divisione di Radiologia Interventistica dello Ieo, l’Istituto Europeo di Oncologia, analizzando i risultati della prima esperienza europea sul trattamento.

Una distruzione radicale del tumore

In cosa consiste questa tecnica? E’ proprio Mauri a spiegarlo, come si legge in un comunicato pubblicato diffuso sul portale della Statale di Milano. “Nei pazienti trattati con termoablazione abbiamo ottenuto la distruzione radicale del tumore, senza che si verificassero complicanze ed i pazienti sono potuti tornare alle proprie attività quotidiane, già dal giorno successivo”, ha spiegato. Nello specifico il trattamento, effettuato in regime di day surgery ed in anestesia locale, “è di estrema precisione e ha consentito di mantenere del tutto integra la funzione della tiroide. Nessun paziente ha dovuto iniziare una terapia ormonale sostitutiva in seguito all’intervento e tutti hanno riportato una massima soddisfazione e un minimo, o nullo, disagio di poche ore in seguito al trattamento”, ha quindi aggiunto il ricercatore.

La tecnica della termoablazione

La termoablazione, rilevano gli esperti, è una tecnica che si serve del calore per l’eliminazione del tumore, e permette di ridurre al minimo l’invasività nel trattamento, come nel caso di un piccolo tumore tiroideo. Sotto guida ecografica e in anestesia locale, il chirurgo “inserisce nel contesto del tumore uno speciale ago estremamente sottile che, mediante l’energia termica, consente di distruggere il tumore, preservando il tessuto sano circostante”, spiegano gli studiosi. Si tratta di una tecnica che viene applicata da tempo nel trattamento di diversi tipi di tumore, tra cui ad esempio quello del fegato, del rene o del polmone, ma solo di recente sono stati sviluppati dispositivi per la termoablazione specifici per il collo. Proprio lo Ieo, tra i primi centri in Italia e in Europa, ha deciso di proporre la termoablazione “come una delle possibili alternative terapeutiche ai pazienti con tumore della tiroide”. In particolare, questa tecnica, può essere presa in considerazione nei casi di tumore papillare della tiroide, quando lo stesso è di piccole dimensioni (inferiore ad 1 cm) e confinato alla tiroide, definito come “microcarcinoma” papillare.

Evitare l’invasività dell’intervento

“Allo Ieo, già da 20 anni effettuiamo un intervento chirurgico di emi-tiroidectomia in tutti i casi in cui questo approccio è fattibile, applicando la nostra filosofia della massima conservazione possibile”, ha sottolineato Gioacchino Giugliano, responsabile dell’Unità Neoplasie Tiroidee dell’Istituto Europeo di Oncologia. “La possibilità di trattare in maniera ancora meno invasiva il microcarcinoma papillare della tiroide, evitando l’invasività di un intervento chirurgico e con il risparmio della funzione tiroidea, si aggiunge all’armamentario delle possibili opzioni di trattamento per i pazienti”, ha aggiunto.

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