Coronavirus, le regole per l’accesso ad ambulatori dei medici di base

Salute e Benessere

Un triage telefonico con lo specialista, no all'accesso libero agli ambulatori, sì alle mascherine nelle sale d'aspetto. Queste alcune delle linee guide che il Ministero della Salute e la Federazione Italiana Medici di Base hanno previsto per i medici di base

Sì ad un primo contatto telefonico, no ad un accesso totalmente libero dei pazienti negli ambulatori dei medici di base. Sono queste alcune delle linee guida che sono state elaborate dal Ministero della Salute ed inoltrate, tra le altre Regioni, anche alla Lombardia. Le regole sono state inviate ai medici di base e alle Ats, le Agenzie tutela della salute. “L’obiettivo è chiaramente quello di ridurre al minimo le occasioni di contatto tra pazienti che presentano sintomi compatibili con un sospetto di una affezione respiratoria di probabile origine virale suggestiva per Covid-19 da Coronavirus e altri pazienti”, spiega anche il comunicato ufficiale di FIMMG, la Federazione Italiana dei Medici di Famiglia.

Un primo contatto telefonico

L'accesso agli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri, dunque, dovrà avvenire in questi e nei prossimi giorni solo dopo una prima selezione effettuata tramite contatto telefonico, in cui il medico dovrà effettuare una sorta di triage a distanza, distinguendo i casi potenzialmente sospetti di coronavirus dagli altri casi di normale routine. Le disposizioni parlano anche del blocco del libero accesso. (La TESTIMONIANZA di una mamma in quarantena del Lodigiano a Sky Tg24)

Le mascherine nelle sale d’aspetto

Tra le altre indicazioni fornite, quella per cui ai pazienti non sospetti dovrà essere concesso un accesso differenziato, preferibilmente in altri orari: questa decisione, ad esempio, può essere utile nel caso di ripetizione di ricette per i malati cronici. Inoltre i pazienti, quando possibile, dovranno recarsi presso gli ambulatori da soli e non accompagnati. Capitolo sale d’aspetto: secondo le disposizioni medici e pediatri di base dovranno essere pronti a fornire ai propri pazienti mascherine chirurgiche oltre a disinfettante per le mani, tutto materiale che sarà recapito proprio dall’Agenzia tutela della salute.

Le visite a domicilio

Per quanto riguarda invece le visite a domicilio dovranno essere forniti contenitori per il trasporto del materiale utilizzato. Ai medici le Ats dovranno fornire un camice monouso in “tessuto non tessuto”, idrorepellente, occhiali a maschera, una mascherina della tipologia FFP3, guanti e copricapo. Se si prolunga una malattia già nota e certificata, per cui è contemplata una verifica del quadro clinico da parte del medico, il certificato di malattia potrà essere rilasciato, vista l'eccezionalità della situazione, dal medico in assenza del paziente. Circa i medici di continuità assistenziale, valgono le stesse indicazioni, con alcune ulteriori indicazioni: dal 24 febbraio l'accesso agli ambulatori sarà programmato e dovrà essere preceduto da un contatto telefonico del paziente.

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