Toscana, il “Codice celiachia” sostituirà il buono cartaceo

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Dal primo maggio 2019 sarà possibile usarlo negli esercizi commerciali convenzionati per spendere il budget mensile riservato ai celiaci 

Dal primo maggio 2019, i quasi 17mila celiaci che vivono in Toscana potranno dire addio ai buoni cartacei. Per semplificare l’acquisto dei prodotti alimentari specifici per chi soffre di celiachia, la Regione ha introdotto un codice numerico che, abbinato alla tessera sanitaria, consentirà di spendere il budget mensile nelle farmacie, nelle parafarmacie, nei supermercati della grande distribuzione e in ogni altro esercizio commerciale convenzionato presente nel territorio regionale. Sarà possibile continuare a effettuare dei pagamenti con i buoni cartacei fino al 30 aprile. Le persone interessate possono richiedere già ora il ‘Codice celiachia’ presso la Asl di riferimento.

I vantaggi del ‘codice celiachia’

Una volta comunicata alla cassa l’intenzione di pagare i prodotti acquistati tramite il budget mensile riservato ai celiaci, basterà inserire la tessera sanitaria nell’apposito dispositivo e digitare il proprio ‘Codice celiachia’ per portare a termine l’operazione. Secondo Stefania Saccardi, l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, l’introduzione della nuova modalità telematica semplificherà notevolmente la vita dei pazienti affetti da morbo celiaco o dermatite erpetiforme, che finora dovevano utilizzare i buoni cartacei per acquistare gli alimenti specifici. “Il ‘Codice celiachia’ rappresenta una grande facilitazione, in quanto offre la possibilità di spendere e controllare il budget mensile ogni volta che si fa la spesa”, spiega Saccardi. “Inoltre, consente di effettuare acquisiti in ogni parte della Toscana, senza più il limite della propria azienda sanitaria”.

La celiachia in Italia

Da una relazione del Ministero della Salute relativa alla celiachia in Italia nel 2017, emerge che lo 0,34% della popolazione (206.561 persone) soffre di allergia al glutine, ma il numero dei nuovi casi è in calo. Questo risultato è il merito delle procedure entrate in vigore nel 2015, grazie alle quali è più facile diagnosticare la condizione in modo tempestivo, ridurre gli esami superflui e adottare delle contromisure, come delle diete prive di glutine. Le regioni in cui è presente la percentuale maggiore di residenti celiaci in relazione alla popolazione sono la Toscana, la Sardegna e la Provincia Autonoma di Trento. 

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