Più stanchezza e meno produttività a causa dello smartphone

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty images)

Uno studio australiano evidenzia i problemi legati all’uso dei cellulari: uomini e donne ammettono di dormire meno, sentire dolori o fastidi a causa del tempo trascorso davanti allo schermo 

Un’occhiata ai social network per controllare le ultime novità, un’altra per leggere il messaggio appena arrivato. Trovando sempre una ragione per tenere in mano lo smartphone, moltissime persone finiscono per perdere ore di sonno, in un processo che fa aumentare la stanchezza e diminuire la produttività a lavoro. Il problema è stato certificato dai ricercatori della Queensland University of Technology, attraverso uno studio che ha coinvolto 709 volontari australiani cercando di analizzare il loro rapporto con l’utilizzo dello smartphone. Come riferiscono i risultati della ricerca pubblicata su Frontiers of Psychiatry, il 24% delle donne e il 15% degli uomini possono essere definiti “utenti problematici”.

Lo smartphone rende più stanchi

Tra i 709 utilizzatori di smartphone tra 18 e 83 anni che hanno partecipato allo studio australiano, una donna su cinque e un uomo su otto hanno ammesso di dormire di meno a causa del tempo speso davanti allo schermo. È solo la punta dell’iceberg di una tendenza molto più ampia, fatta secondo l’autore dello studio Oscar Oviedo-Trespalacios di tutte quelle “intrusioni e interruzioni giornaliere vissute dalla gente a causa dell’utilizzo dello smartphone”. Ad esempio, il 12,6% degli uomini e il 14% delle donne rivelano di aver notato un calo della produttività proprio a causa dei device.

Più dolori e meno responsabilità a causa dei cellulari

L’Australia in particolare era già finita nel mirino dei ricercatori su questo tema, visto che l’88% della popolazione adulta possiede uno smartphone. Tuttavia, secondo Oviedo-Trespalacios i risultati mostrano che “i cellulari stanno sempre più influenzando in modo negativo vari aspetti quotidiani a causa della mancanza di sonno e dell’abbandono delle responsabilità”. L’8,4% delle donne e il 7,9% degli uomini intervistati attribuiscono addirittura fastidi e dolori fisici all’uso dello smartphone. La percentuale di “utenti problematici”, inoltre, si alza significativamente tra i più giovani, riguardando il 40,9% dei soggetti nella fascia d’età compresa tra i 18 e 24 anni e il 23,5% in quella 25-29. Tutti i dati ottenuti dalle interviste realizzate nel 2018 mostrano un aumento dei problemi legati all’utilizzo dei dispositivi tecnologici rispetto al 2005, anno in cui era stato svolto uno studio basato su domande pressoché uguali. Per Oviedo-Trespalacios, è la dimostrazione del fatto che oltre ai benefici, i cambiamenti legati all’innovazione, se non controllati, possono portare a “risultati negativi”, che in questo caso includono “ansia e in alcune circostanze utilizzi poco sicuri” con conseguenze sulla salute.

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