Glifosato, danni a sviluppo e sistema riproduttivo anche a dosi sicure

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Lo conferma l’esperimento sui topi nella fase pilota di un nuovo studio su scala globale: anche piccole quantità dell’erbicida potrebbero alterare “importanti parametri biologici” 

L’esposizione al glifosato, un composto chimico utilizzato negli erbicidi, potrebbe creare seri danni sia allo sviluppo che al sistema riproduttivo. Secondo un nuovo studio del Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni, dell’Istituto Ramazzini di Bologna, sarebbero a rischio persino quelle dosi in precedenza considerate sicure. La ricerca, pubblicata sulla rivista Environmental Health, descrive gli effetti causati dal glifosato su topi di entrambi i sessi svezzati al massimo da 13 settimane: come si legge nel comunicato dell’istituto emiliano, la sostanza sarebbe in grado di “ alterare alcuni importanti parametri biologici” nei soggetti esposti ad essa anche per “un periodo relativamente breve".



Il danni del glifosato sui topi

Entrare il contatto con il glifosato potrebbe essere più facile di quanto si pensi. Si tratta infatti, secondo l’Istituto Ramazzini, dell’erbicida “più usato della storia”, il cui utilizzo è cresciuto vertiginosamente in seguito alle coltivazioni geneticamente modificate, introdotte nel 1996. Si pensava finora che l’esposizione al composto chimico in piccole dosi (stabilite dal US Environmental Protection Agency) non arrecasse danni, ma la fase pilota del nuovo studio su scala globale suggerirebbe il contrario. A topi di sesso maschile e femminile, dalla vita embrionale fino a 13 settimane dopo lo svezzamento, è stata infatti somministrata una dose considerata sicura di glifosato in acqua da bere per tre mesi. Al termine del periodo, i ricercatori hanno notato l’alterazione di alcuni parametri biologici “in particolare relativi allo sviluppo sessuale, alla genotossicità e al microbioma intestinale”, si legge nella nota. Tra i danni creati dal glifosato il team sottolinea “un aumento statisticamente significativo della distanza ano-genitale”, nei due sessi, un indicatore della presenza di sostanze che possono “alterare il normale sviluppo del feto”. Inoltre, è stato riscontrato anche un “un ritardo nel primo estro ed un aumento del testosterone nelle femmine”.

Effetti del glifosato anche sul breve periodo

Il periodo di esposizione a cui sono sottoposti i topi è paragonabile per l’uomo a un intervallo che va dalla vita embrionale fino ai 18 anni. Lo studio pilota è costato 30.000 euro, per un progetto a cui collaborano tra gli altri anche la Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, l’Ospedale San Martino di Genova e l’Università di Copenhagen. Secondo Jia Chen, dell’ateneo newyorchese, lo studio in questione è il primo a dimostrare che l’esposizione a “pesticidi a base di glifosato di uso comune, a dosi considerate sicure, possa modificare il microbioma intestinale durante le prime fasi dello sviluppo, in particolare prima della pubertà”.

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