Le radiazioni dei telefoni aumentano il rischio di tumore nei topi

Salute e Benessere
Foto di archivio (Getty Images)
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Uno studio americano ha provato l’esistenza del legame tra le radiazioni emesse dai cellulari e l’insorgere di alcuni tumori in roditori esposti ad alti livelli di onde radio  

Le onde radio emesse dai telefoni cellulari di vecchia generazione aumentano il rischio di tumore al cervello e al cuore nei topi maschi. A svelarlo è una ricerca del National Toxicology Program degli Stati Uniti, voluta e promossa dall’amministrazione Clinton. Lo studio è stato condotto in oltre dieci anni su circa 3000 roditori che venivano esposti a grandi quantità di radiazioni, uguali a quelle prodotte dai cellulare 2G e 3G.

Animali esposti a radiazioni su tutto il corpo

Gli scienziati che hanno preso parte al programma affermano che ci sia un legame reale tra radio frequenze e l’insorgere di un tumore nelle cavie, ma le prove che lo evidenziano vengono definite ‘relativamente modeste’ dagli stessi ricercatori. I topi e i ratti, infatti, sono stati esposti a livelli di radiazioni su tutto il corpo non paragonabili a quelle a cui sono sottoposti solo localmente gli uomini quando usano il telefono, tanto che il livello minimo di onde utilizzate nei test equivale alla massima esposizione a cui è soggetta, ad esempio, la zona circoscritta all’orecchio di un uomo mentre effettua una chiamata.
John Butcher, uno degli scienziati che hanno lavorato al progetto, commenta così i risultati: “Crediamo che il legame tra le radiazioni delle radio frequenze e i tumori nei topi maschi sia reale. Nei nostri studi - continua -, ratti e topi hanno ricevuto radiazioni su tutto il corpo mentre, al contrario, le persone sono per lo più esposte in specifici tessuti locali vicino a dove tengono il telefono. Inoltre, i livelli di esposizione e la durata dei nostri studi erano superiori a quelli che gli uomini sperimentano”. Lo studio, infine, non comprende gli smartphone di ultima generazione.

Nove ore al giorno di onde radio

Michael Wyde, del centro tossicologico, sottolinea che “uno dei principali punti di forza del nostro studio è che siamo stati in grado di controllare esattamente quanta radiazione gli animali hanno ricevuto, cosa che non è possibile quando si studia l'uso del telefono cellulare umano, basato spesso su semplici questionari”.
Gli animali erano sistemati in apposite camere progettate per questo studio. L’esposizione alle radiazioni durava al massimo per due anni e per i ratti iniziava nell’utero materno, mentre per i topi intorno alle 5-6 settimane di vita. I roditori venivano sottoposti a onde intermittenti della durata di dieci minuti, per un totale di nove ore al giorno. Il progetto è costato alle casse americane trenta milioni di dollari.

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