Approvato negli Usa primo spray con cellule di pelle per ustioni

Salute e Benessere
Foto di archivio (Getty Images)
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Il nuovo strumento potrebbe migliorare le terapie per curare le bruciature gravi usando lo stesso tessuto epiteliale del paziente 

La Fda (Food and Drug Administration) ha approvato il primo spray a base di cellule della pelle, ricavate dal paziente stesso. Le cellule del tessuto epiteliale usate nel nuovo spray riescono a creare un nuovo strato di epidermide sull’ustione. È stato ideato dalla società Avita Medical in collaborazione con il dipartimento ‘Biomedical Advanced Research and Development Authority’ del governo federale. È stato realizzato con speciali enzimi. Potrebbe rappresentare un importante passo in avanti per la cura delle ustioni.

Come funziona esattamente?

Il prodotto, chiamato ReCell, è stato progettato per trattare gravi ustioni sul corpo con un singolo spray. Il sistema, messo a punto da Avita Medical, utilizza una combinazione di enzimi in grado di scomporre gli strati di pelle da una piccola parte di tessuto e mescolarli in un liquido. La soluzione ottenuta contiene cheratinociti, fibroblasti e melanociti, tipi di cellule coinvolte nella guarigione delle ferite. Una volta che le ustioni sono state rivestite con la miscela, inizia la replicazione cellulare e si forma un nuovo strato di pelle. È il primo prodotto spray-on skin a ottenere l'approvazione per il mercato degli Stati Uniti.

Migliore dell’innesto cutaneo?

Il nuovo strumento non solo potrebbe fornire vantaggi per diminuire il dolore del paziente e accelerare i tempi di recupero, ma l'utilizzo del prodotto consentirebbe anche ai medici di curare più persone contemporaneamente e in modo più rapido. Attualmente i medici trattano le gravi ustioni al corpo con l’innesto cutaneo. È una tecnica chirurgica che prevede il trapianto della pelle. Quest’ultima può essere recuperata tagliando la pelle sana per coprire le ustioni o usando quella di un donatore. Attraverso l'innesto cutaneo spesso si corre il rischio che il corpi rigetti la nuova pelle. Usando lo stesso tessuto epiteliale del paziente, potrebbero ridursi notevolmente i rischi di rigetto. 

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