Filiera agroalimentare, oltre 11mila irregolarità: I DATI

Salute e Benessere
Le irregolarità riscontrate nella filiera agroalimentare nel corso del 2017 sono state complessivamente 11.470 (foto: archivio Ansa)
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Rischi chimici, fisici, microbiologici, biologici e allergeni: è quanto emerge dalla relazione annuale 2017 del ministero della Salute al Piano nazionale integrato (PNI) 2015-2018 

 

Oltre 11 mila irregolarità nel 2017: è quanto si legge nella relazione annuale del ministero della Salute al Piano nazionale integrato (Pni) 2015-2018 sui controlli ufficiali svolti nella filiera agroalimentare. I rischi evidenziati sono di varia natura, da quelli chimici e microbiologici fino a pericoli derivanti dalla presenza di allergeni.

Le criticità principali del 2017

Le irregolarità riscontrate nella filiera agroalimentare nel corso del 2017 sono state complessivamente 11.470. Le segnalazioni sono state effettuate dagli operatori del settore, divise tra quelle alle autorità amministrative (9.465) e quelle effettuate alle autorità giudiziarie (1.333). A queste sono conseguiti 16 arresti. Tra le principali criticità emerse nell'anno appena trascorso ci sono stati l'uso di principi attivi ad azione farmacologica non autorizzati e l'utilizzo scorretto di farmaci veterinari. Rispetto a quest'ultimo tema, secondo la relazione del ministero, la recente introduzione nelle norme della digitalizzazione dell'intero sistema di tracciabilità del farmaco veterinario (inclusa la ricetta elettronica) rappresenterebbe un passo decisivo nel garantire la correttezza dell'utilizzo del farmaco negli allevamenti.

La minaccia di contaminanti e allergeni

Sarebbero, poi, stati riscontrati anche alcuni pericoli emergenti tra i contaminanti organici, come le sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), mentre micotossine e metalli pesanti continuerebbero a rappresentare una problematica di difficile risoluzione. Altre criticità deriverebbero dal mancato rispetto del buono stato di conservazione degli alimenti, in particolare dei prodotti ittici o dalla non conformità a criteri microbiologici di sicurezza alimentare per presenza di batteri come Escherichia coli, Salmonella spp e Listeria monocytogenes. Pericolosa anche la presenza di allergeni non dichiarati negli alimenti, soprattutto soia e uova.

Le irregolarità riscontrate

Le Regioni hanno rendicontato nel complesso il controllo ispettivo di 348.616 stabilimenti e attività produttive come attività delle Asl. Di questi, 176.217 sono stabilimenti di prodotti di origine animale, come macelli, caseifici e impianti di trasformazione, sui quali sono state effettuate 490.904 ispezioni con 39.598 relazioni di non conformità. Sono state 172.399, poi, le attività registrate in base al regolamento 852, sulle quali sono state effettuate 352.621 ispezioni con 34.280 infrazioni. Dall'attività analitica di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti su 47.804 campioni sono emerse un totale di 1.044 irregolarità.

Lotta anche al falso Made in Italy

Il ministero della Salute ha collaborato con il Nucleo anti sofisticazione del Comando Carabinieri per la tutela della salute (Nas) che, nell'anno 2017, ha eseguito 50.201 controlli, di cui 30.311 nei settori d'interesse del Piano Nazionale Integrato. L'attività di controllo sui prodotti importati è stata eseguita attraverso il coordinamento degli uffici periferici del ministero della Salute, in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Anche il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha contribuito con ispezioni e analisi nell'ambito della lotta alle frodi alimentari e della qualità merceologica. Sotto la lente di ingrandimento delle autorità, con un'intensa attività di controllo da parte degli organi di polizia, pure le frodi agroalimentari come la contraffazione e la falsificazione dei marchi di qualità, soprattutto per il falso Made in Italy.

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