Eurostat: nei Paesi della Ue una morte su tre è evitabile

Salute e Benessere
Il Paese europeo con meno morti evitabili è la Francia con il 25% sul totale dei decessi nazionali (Getty Images, foto di repertorio)
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Secondo l'Ufficio statistico dell'Unione Europea, 570mila persone sotto i 75 anni di età sono decedute a causa di cure non all’altezza. Le patologie cardiache sono quelle con maggiore incidenza su questa statistica

Una morte su tre nel Vecchio continente sarebbe evitabile se venissero sfruttate al meglio le conoscenze mediche e tecnologiche che i Paesi dell’Unione hanno a disposizione. È quanto emerge da un report dell’Eurostat, secondo il quale oltre 570mila persone sotto i 75 anni di età, che sono decedute in Europa, si sarebbero potute salvare. "Il concetto di morte evitabile - spiega Eurostat - significa che un decesso avrebbe potuto non avvenire in un dato momento se ci fosse stata una assistenza sanitaria adeguata in atto".

L’Italia poco sotto la media

Secondo il rapporto, la media europea di morti evitabili è del 33,1%, una percentuale a cui l’Italia si avvicina molto con il 32% dei decessi provocati da patologie non trattate in maniera adeguata. Peggio del nostro Paese nell’Unione fanno la Romania (48,6%), la Lettonia (47,5%), la Lituania (47,0%) e la Slovacchia (44,2%). La classifica degli Stati con meno morti evitabili è guidata invece dalla Francia con il 25% dei decessi scongiurabili sul totale nazionale, seguita da Belgio (26,0%), Danimarca (26,6%), Paesi Bassi (28,1%) e Polonia (29,9%).

Problemi cardiaci la causa principale

Secondo l'Ufficio statistico dell'Unione Europea, le patologie che più pesano su questa statistica, con oltre 180mila decessi evitabili (32% del totale) sono quelle cardiache: la cardiopatia ischemica, che provoca l'infarto del miocardio, è del resto la principale causa di morte nel mondo Occidentale. Dopo gli attacchi di cuore, tra le malattie che vengono curate in maniera inadeguata ci sono gli ictus (più di 89mila morti, il 16%), i tumori del colon-retto (più di 66mila decessi, il 12%), i tumori al seno (quasi 50mila morti, il 9%), le malattie ipertensive (30400, il 5%) e la polmonite (quasi 26000, il 5%).

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