Giornata donatori di sangue, in Italia 660mila trasfusioni nel 2016

Salute e Benessere
In Italia oltre tre milioni di donazioni di sangue e plasma nel 2016 (Foto: GettyImages)
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Si celebra il 14 giugno il World Donor Day, istituito dall'Oms. Lo scorso anno nel nostro paese, grazie ai volontari, c'è stata una donazione ogni 10 secondi. Il Friuli Venezia Giulia è la regione con più donatori ogni mille abitanti, la Calabria è quella che ne ha meno

In Italia nel 2016 una donazione di sangue ogni 10 secondi ha permesso di fornire a quasi 660 mila persone le trasfusioni salvavita di cui avevano bisogno e ha garantito farmaci plasmaderivati a pazienti di diverse malattie. A scattare la fotografia delle donazioni di sangue nel nostro Paese è il Centro nazionale sangue (Cns) in occasione del "World Blood Donor Day", la Giornata mondiale del donatore che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) celebra il 14 giugno.

Oltre 3 milioni di donazioni nel 2016

Lo scorso anno il sistema del Centro nazionale sangue, che opera presso l'Istituto superiore di Sanità, ha registrato oltre 3 milioni di donazioni di sangue e plasma (3.036.634), mentre i donatori sono stati un milione e 688 mila, circa 40 mila persone in meno rispetto all'anno precedente, cifra mai così bassa dal 2011. Nel dettaglio i donatori abituali sono stati oltre un milione e 370 mila (l'81,2%), mentre quelli nuovi poco più di 317 mila (il 18,8%). I donatori sono per lo più uomini (70% del totale) e adulti tra 36 e 45 anni (27%). Il 13% rientra nella fascia d'età 18-25 e 56-65 mentre il 18% è tra 26 e 35 anni. Il Friuli Venezia Giulia è la regione con più donatori ogni mille abitanti, mentre la Calabria è quella che ne ha meno.

Nel 2016 trasfusioni in aumento del 3,7%

L'anno scorso sono stati quasi 660 mila i pazienti trasfusi, in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, pari a 10,9 persone ogni mille abitanti. In totale sono state trasfuse quasi 3 milioni di unità di emocomponenti (oltre 8mila al giorno), mentre più di 800 mila chili di plasma sono stati inviati alle aziende per il frazionamento. Gli obiettivi di autosufficienza nazionale per quanto riguarda il sangue sono stati mantenuti, spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del CNS, grazie al meccanismo di compensazione che prevede che regioni che raccolgono più sangue del fabbisogno lo cedano a chi è in crisi. A contribuire maggiormente sono state nel 2016 Piemonte (32%), Veneto (16%), Friuli-Venezia Giulia (13%), Lombardia (12%), Provincia autonoma di Trento (8%), Emilia-Romagna (4%), Campania, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano (circa 2% ognuna).

Lorenzin: "I donatori un patrimonio da salvaguardare"

Il sistema italiano del sangue, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, "è un unicum nel panorama europeo" grazie ai donatori. Le "ombre" principali da correggere a suo avviso stanno nell'invecchiamento della popolazione e nel fenomeno della scadenza delle sacche di sangue. "Il cuore del sistema sono proprio i donatori", ha spiegato, "non potremmo avere un sistema gratuito senza di loro, anche nell'emergenza sono sempre in prima linea. È un'enorme catena che ha dietro un patrimonio etico che va valorizzato e salvaguardato". L'invecchiamento della popolazione, ha sottolineato, porta da una parte alla diminuzione dei donatori, che oltre una certa età non possono più donare, e dall'altra all'aumento delle necessità di sangue. Una ragione in più per una gestione che non preveda la distruzione di sacche di sangue.

In Europa 26 milioni di unità sangue all'anno

Quanto all'Unione europea, ogni anno grazie alle donazioni di sangue dei cittadini vengono fornite circa 26 milioni di unità di sangue agli ospedali, ha affermato il commissario europeo alla Salute Vitenys Andriukaitis. La Commissione Ue, ha ricordato, sta tra l'altro valutando l'adeguatezza della direttiva del 2002 sul sangue e nel quadro di questo processo è in corso una consultazione pubblica di cittadini e stakeholder che andrà avanti fino ad agosto.

Oms: "Dona sangue. Dona ora. Dona spesso"

"Come posso aiutare?" "Dona sangue. Donalo ora, donalo spesso". Questo è lo slogan scelto dall'Oms per celebrare la Giornata mondiale del donatore di sangue del 2017. Una ricorrenza che oltre a promuovere l'importanza di questo gesto vuole ringraziare i volontari. È grazie a loro che ogni anno nel mondo vengono raccolte 112,5 milioni di donazioni, un numero in crescita e merito principalmente dei Paesi ad alto reddito. La donazione di sangue da parte dell'un per cento della popolazione, ricorda l'Oms sul sito della campagna, può soddisfare i requisiti fondamentali di una nazione. In tutto, ad oggi, solo 57 Paesi raccolgono il 100% della loro offerta di sangue da donatori di sangue volontari e non pagati.

Donare il sangue, perché è importante

Le donazioni di sangue sono una risorsa fondamentale per trattamenti programmati, interventi urgenti e soprattutto per curare i feriti in caso di emergenze come calamità naturali, incidenti e guerre. "L'adeguata disponibilità di sangue durante le emergenze richiede un servizio sanguigno ben organizzato, e questo può essere garantito solo grazie a una popolazione di donatori di sangue impegnata a donare gratuitamente il sangue volontario durante tutto l'anno", ricorda l'Oms. Di qui la decisione di incentrare la campagna di quest'anno sull'invito a donare regolarmente. Il Paese ospitante per l'evento globale del World Day Donor Day 2017 è il Vietnam.

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