Roma, vescovo Ambarus: rischiamo la giungla urbana

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Il vescovo chiede anche ai cittadini di non cadere nel "degrado umano", Ma ammette: "i romani veramente fanno un corso di sopravvivenza quotidiana!"

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Roma rischia di diventare "una giungla urbana". Lo dice mons. Benoni Ambarus, vescovo ausiliare della città parlando del degrado urbano che richiederebbe da parte delle istituzioni "uno scatto di dignità a fare delle scelte che sappiano di futuro, non di tornata elettorale". Il vescovo chiede anche ai cittadini di non cadere nel "degrado umano", Ma ammette: "I romani veramente fanno un corso di sopravvivenza quotidiana!". Parlando della gestione politica della Capitale, Ambarus dice a Vatican News: "Con i veti incrociati mi sembra che cadiamo nel provincialismo" e "questo non è tollerabile per la politica".

Le dichiarazioni

A Roma "c'è un degrado umano, una corrosione del livello umano e delle relazioni, della capacità di rendersi conto dell'altro e che si vede declinato nel degrado ambientale, in quello relativo al rispetto dei beni comuni, all'assumersi le proprie responsabilità e così via. Ed è molto preoccupante". Lo dice il vescovo ausiliare di Roma, mons. Benoni Ambarus, in un'intervista a Vatican News. Per 'don Ben', come lo chiamano tutti a Roma, "il degrado ambientale, contro cui dovrebbe lottare assolutamente l'amministrazione, tutte le amministrazioni, tutte le istituzioni, a volte rischia di diventare un alibi per il singolo cittadino per il quale c'è sempre qualcun altro che deve fare qualcosa". A Roma si rischia allora la "corrosione": "Quando io devo lottare per la mia sopravvivenza personale, dentro il traffico a guadagnare un centimetro in più, dentro i mezzi pubblici per poter prendere la corsa perché quella successiva mi arriva tra mezz'ora o un'ora, quando devo lottare per la spesa al supermercato per le offerte più vantaggiose altrimenti non riesco a far quadrare i conti, lentamente c'è un'auto-concentrazione su di sé a discapito del concentrarsi sull'altro. E' questa la reazione all'interno della nostra città". Parlando del Giubileo che si terrà nel 2025, il vescovo sottolinea: "Se l'amministrazione non troverà una soluzione davvero risolutiva alla questione dei rifiuti, ma come potremo arrivarci 'migliori'? Io spero che l'attuale tentativo del sindaco, che mi sembra abbia fatto delle proposte ultimamente, possa anche andare in porto. Mi sembra che siano stati fatti tutti gli studi necessari per trovare una soluzione che sia attenta anche all'ambiente e così via. Sono d'accordo che dobbiamo arrivare 'migliori' al Giubileo tutti quanti, come popolo romano e come Chiesa di Roma, perché chi arriva qui, il pellegrino, va accolto da qualcuno che abbia un volto concreto". 

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