Roma, funzionaria antimafia arrestata con figlio e marito per usura

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A finire in manette sono state altre sette persone. Secondo l'accusa, la funzionaria avrebbe svolto parallelamente il lavoro di cancelliera a quello di usuraia, insieme al figlio, all'ex marito e al nuovo compagno

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Un dipendente del ministero della Giustizia e in servizio alla direzione nazionale antimafia, è stata arrestata per usura ed è finita ai domiciliari. Come riporta Il Messaggero la misura di custodia cautelare è scattata su disposizione del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma.

Gli arresti

A finire in manette sono state altre sette persone. Secondo l'accusa, la funzionaria avrebbe svolto parallelamente il lavoro di cancelliera a quello di usuraia, insieme al figlio, all'ex marito e al nuovo compagno, con prestiti a interessi che oscillavano tra il 10% e il 70% su base trimestrale a ristoratori, baristi e parrucchieri da Piramide al Trullo, passando per Marconi e Garbatella. Nei confronti degli otto arrestati le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, esercizio abusivo del credito e usura.

Le indagini

Le indagini sono partite due anni fa a seguito della denuncia di un negoziante di Garbatella e sono state svolte tra giugno del 2020 e marzo del 2021. Il commerciante ha spiegato agli inquirenti che, a causa di difficoltà economiche, si era rivolto al figlio 38enne della cancelliera. Lui gli avrebbe concesso un prestito con tassi d'interesse inizialmente ridotti, poi aumentati vertiginosamente. E minacciava chi non li pagava con frasi come: "Mo' ti faccio male, ti mando a spaccare tutto".

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