Roma, al via sgombero di parte del campo nomadi a Castel Romano. VIDEO

Lazio

Una trentina di persone, tra cui anche minori, sono state trovate all'interno dei moduli. Verranno prese in carico dal personale della sala operativa sociale per l'avvio delle procedure legate alle esigenze alloggiative

E' iniziato questa mattina lo sgombero dell'area F del campo nomadi di Castel Romano (Roma). Sul posto gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, diretti da Stefano Napoli, che stanno provvedendo all'identificazione e all'allontanamento delle persone ancora presenti nell'area oggetto di sgombero. Si tratta di una trentina di persone trovate all'interno dei moduli, tra cui anche minori, che progressivamente vengono prese in carico dal personale della sala operativa sociale per l'avvio delle procedure legate alle esigenze alloggiative. Sul posto anche polizia e carabinieri. Il campo di Castel Romano ad oggi è ancora sottoposto a sequestro preventivo da parte dell'Autorità giudiziaria. Dopo l'allontanamento dei nuclei, viene avviata la rimozione dei moduli abitativi liberati e la pulizia e la bonifica dei luoghi. 

Il tweet della sindaca Raggi

A dare notizia dell'inizio delle operazioni anche la sindaca Virginia Raggi su Twitter, parlando di "un altro passo in avanti per superamento e chiusura dei campi a Roma. Già chiusi Camping River, Foro Italico e Schiavonetti. A buon punto per Barbuta e Monachina, liberati del 70% rispetto al 2017". Le attività per chiudere il campo di Castel Romano sono state avviate da tempo ma l'emergenza Covid ha influito sulla tempistica delle operazioni: la normativa nazionale, infatti, prevedeva un blocco degli sgomberi fino al 31 dicembre 2020. 

La situazione alloggi

Sono sette, si legge nella nota, i nuclei familiari residenti nel campo che hanno firmato il Patto di Responsabilità Solidale, previsto dal Piano Rom, Sinti e Caminanti: di questi, quattro sono già stati trasferiti in via temporanea in alloggi popolari dedicati al cohousing destinati all'emergenza abitativa, come prevede il progetto "Alloggi ERP di transito - Dal campo al condominio". Degli altri due nuclei familiari firmatari del Patto, uno è in affitto e altri due sono in fase di trasferimento.

"Il processo di uscita dal campo delle famiglie residenti nell'Area F non è un atto improvviso, né una eccezione normativa. È il frutto di un lavoro costante e quotidiano svolto sul territorio dall'Ufficio Rsc con il supporto degli enti, in un progetto integrato e complesso di cui l'abitare è una componente essenziale. La metodologia del piano Rom è quella di rendere autonome le persone che abitano nei campi, promuovendo il loro accesso a tutti i diritti di cittadinanza. Rompiamo la logica del campo con delle alternative. Le misure abitative non sono limitate all'accesso negli alloggi ERP, ma declinate secondo una pluralità di forme. Le strade adoperate sono quelle previste dal piano Rom e dalle norme vigenti. Le famiglie sono in parte in cohousing, in parte in affitto" dichiara la delegata all'inclusione di Roma Capitale, Monica Rossi.

Nelle scorse settimane, nove famiglie che risiedevano nel campo, tra l'Area F e l'Area Ex Tor Pagnotta, si sono allontanate spontaneamente e altre due hanno raggiunto l'assegnazione definitiva della casa popolare. Dunque, al momento dello sgombero erano presenti solo nove nuclei familiari che, si sottolinea, non hanno mai collaborato nel processo di inclusione previsto dal Piano nomadi. 

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