Giorno della Memoria a Roma, Raggi: "Fondamentale non dimenticare"

Lazio
Virginia Raggi (ANSA)

Così la sindaca della Capitale: "Quello che è accaduto fa parte della nostra storia e del nostro passato, appartiene a tutti noi anche se non lo abbiamo vissuto"

"È importante vedervi qui in una giornata fondamentale come questa. Ci sono giornate importanti nella vita di una comunità. Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria e avervi qui ci aiuta a capire quanto sia importante non dimenticare e tramandare la memoria". Sono le parole della sindaca di Roma, Virginia Raggi, durante un incontro con gli studenti in Campidoglio. Poi: "È fondamentale non dimenticare, perché quello che è accaduto fa parte della nostra storia e del nostro passato, appartiene a tutti noi anche se non lo abbiamo vissuto. È importante ricordare per poter scegliere, se non facciamo esercizio di memoria è probabile che la storia si ripeta, ricordare ci aiuta ad andare verso un futuro migliore e diverso. Roma ha pagato un alto tributo di sangue alla Shoah. Viviamo in una democrazia che è stata costruita e che non dobbiamo mai dare per scontata".

"Orrore può ripetersi"

È intervenuto anche il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello. Quella di Mondovì "è una scritta infame, una spina che purtroppo è ancora insinuata nella società. Sono 75 anni dall'apertura dei cancelli di Auschwitz ma non è una liberazione eterna. Non vuol dire che l'orrore non si può ripetere, magari in altre forme. Ma i segnali di odio e intolleranza sono in tutta Europa e stanno arrivando anche in Italia. Ci sono paesi in cui è impossibile indossare la kippah, in cui si violano le tombe...". Poi: "Il focus di questo Giorno della Memoria sono i bambini. Da Roma ne partirono 250 e non tornò nessuno. Non dimentichiamoci chi si è voltato dall'altra parte e chi è stato complice di questo orrore. A chi mi chiede se ho fiducia nelle nuove generazioni rispondo di sì".

Iniziative a Fiumicino

Oggi e domani ci saranno delle iniziative a Fiumicino e la storia di Irena Sendler, la cosiddetta "terza madre del ghetto di Varsavia", l'assistente sociale polacca che salvò circa 2.500 bambini facendoli uscire dal ghetto, è al centro di questi eventi. Gli studenti delle scuole del territorio, riuniti questa mattina nella tensostruttura di via del Faro, hanno potuto ascoltare la testimonianza di Elzbieta Ficowska, la bambina più piccola tra quelle salvate da Irena.

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