Roma, scoperta una Villa Rustica del III secolo a.C. alla Marcigliana

Lazio
La Villa Rustica scoperta nella riserva naturale della Marcigliana (ANSA)

Dal primo insediamento al completo abbandono dell'edificio nel VI d.C. trascorrono circa ottocento anni. La struttura è stata trovata durante le attività di archeologia preventiva compiute in occasione dei lavori per la nuova linea elettrica Roma Nord-San Basilio

Scoperta a Roma una Villa Rustica databile al III secolo a.C e rimasta in uso fino al V-VI d.C.. È stata trovata sulle colline a Nord di Settebagni, nella riserva naturale della Marcigliana. 

La Villa Rustica

Materiali e reperti archeologici sono ancora in fase di studio, ma dalle prime ricerche sullo scavo emerge che si tratta di una importante scoperta in area suburbana per le informazioni che può offrire sulla vita intorno alla città. Dal primo insediamento nel III secolo a.C., infatti, al completo abbandono dell'edificio nel VI d.C., trascorrono circa ottocento anni. Le varie fasi della Villa, con modifiche, ampliamenti, ristrutturazioni, corrispondono quindi alla crescita della potenza romana e, con la fine della fase espansionistica dell'impero, al successivo declino. La Villa è stata ricoperta e riparata con vari tipi di protettivi, in modo da preservarla dagli agenti atmosferici.

La scoperta

La struttura è stata scoperta durante le attività di archeologia preventiva della Soprintendenza Speciale di Roma, che dopo il ritrovamento ha comunicato la notizia insieme ad Acea. Le attività sono state compiute in occasione dei lavori di costruzione della nuova linea elettrica Roma Nord-San Basilio, condotti da Areti, società del Gruppo Acea che si occupa della gestione e distribuzione della rete elettrica a Roma. Areti sta proseguendo i lavori sulla nuova linea elettrica AT 150 kV, l'attività è iniziata a maggio 2018 e si concluderà a gennaio 2020. È prevista la sostituzione dell'attuale linea, della lunghezza di 16 chilometri, con una nuova linea aerea della lunghezza totale di 8 chilometri.

Soprintendente Porro: "Utile per studiare passato della città"

"Questa importante scoperta mostra come il lavoro della Soprintendenza si svolga sempre in sinergia con i soggetti coinvolti, senza ritardi, anzi con efficienza e rispetto per le esigenze della cittadinanza - spiega Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma -. Uno scavo che testimonia e conferma la ricchezza del territorio circostante la Capitale, che spinge a indagare e studiare ulteriormente il passato della nostra città anche nelle sue aree periferiche. Un altro prezioso tassello di quel grande e sorprendente affresco che è il sottosuolo di Roma".

Castelli, presidente Acea: "Esempio della peculiarità di Roma"

"Questo ritrovamento archeologico - ha sottolineato la presidente di Acea, Michaela Castelli - è un esempio della peculiarità e dell'unicità di una città come Roma. Acea ne è consapevole e sente la responsabilità di operare in un territorio con un grande patrimonio archeologico. Per questo lavora in stretta collaborazione con le istituzioni culturali del territorio, in particolare con la Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, in un'ottica del rispetto dei luoghi e delle testimonianze della storia".

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