Viterbo, morì di stress dopo una rissa: 37enne condannato per omicidio preterintenzionale

Lazio
Immagine d'archivio Agenzia Fotogramma

I giudici della prima Corte d'appello capitolina hanno confermato la sentenza emessa in assise. La vittima, un 65enne, perse la vita dopo un’aggressione in un bar di Ischia di Castro mentre si stava recando in caserma per le formalità di rito

Joel Ilawe, nigeriano di 37 anni, è stato condannato in appello a sei anni e otto mesi di reclusione per l'accusa di omicidio preterintenzionale ai danni di un 65enne che aggredì in un bar di Ischia di Castro, in provincia di Viterbo, nell'ottobre 2013, e che morì in seguito per il forte stress. I giudici della prima Corte d'appello capitolina hanno così confermato la sentenza emessa in assise a Viterbo.

La vicenda

Il 6 ottobre 2013, intorno alle 13, il nigeriano entrò nel bar dove si trovava anche il 65enne. Dopo essersi rivolto alla barista, alla quale chiedeva ripetutamente conto di dove fossero alcune persone, si allontanò. Fu allora che la donna - spaventata - chiese aiuto al 65enne, chiedendogli di farle compagnia in caso il nigeriano si fosse ripresentato. In effetti - secondo la ricostruzione accusatoria - Ilawe dopo un po' di tempo rientrò nel locale e diede un pugno e uno schiaffo all’anziano. I carabinieri bloccarono l’aggressore invitando poi tutti i presenti a recarsi in caserma per le formalità di rito. Il 65enne salì in auto, ma strada facendo fu colto da un malore e  venne trasportato in ospedale dove arrivò già senza vita.

I giudici ritennero l’aggressione una concausa della morte

In primo grado, i giudici ritennero il litigio, lo schiaffo e il pugno come concausa dell'effetto letale e condannarono Ilawe per omicidio preterintenzionale. Oggi, in appello la conferma della condanna a sei anni e otto mesi inflitta a Viterbo.

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