Omicidio Diabolik, il legale di Gaudenzi: "Ha fatto nomi e cognomi"

Lazio
Fabio Gaudenzi in un frame del video

L'ultrà è stato ascoltato ieri per oltre 5 ore dai pm della Dda nel carcere di Rebibbia. "Non è un pentito ma il suo intento è quello di vendicare due amici morti, tra cui appunto Piscitelli", ha riferito il suo avvocato. L'interrogatorio è stato secretato 

Come aveva preannunciato nel video pubblicato qualche giorno fa, Fabio Guadenzi ha fatto nomi e cognomi degli autori dell’omicidio di Fabrizio Pisciteli (CHI ERA), detto Diabolik, l’ultrà della Lazio ucciso il 7 agosto scorso con un colpo alla nuca mentre si trovava al Parco degli Acquedotti, a Roma. Lo ha riferito il suo legale al termine dell’interrogatorio durato oltre cinque ore che si è tenuto ieri, 9 settembre, davanti ai pm della Dda di Roma nel carcere di Rebibbia. "Gaudenzi non è un pentito ma il suo intento è quello di vendicare due amici morti, tra cui appunto Piscitelli", ha affermato l'avvocato Marcello Petrelli al termine dell'atto istruttorio. L’interrogatorio è stato secretato.

Gli "affari" con Piscitelli

"Ha ricostruito la sua vicenda, ha fatto nomi e cognomi e in alcuni casi anche gli indirizzi delle persone coinvolte in questa storia", ha affermato Petrelli. Gaudenzi avrebbe raccontato di alcuni "affari" che lo legavano a Piscitelli e in particolare una attività di contrabbando di oro con l'Africa e il Medioriente. Tutte dichiarazioni che dovranno essere scandagliate con attenzione da chi indaga. "Ha raccontato quello che sa in una ricostruzione circostanziata - aggiunge il legale -. Ha deciso di fare i nomi non perché vuole diventare un collaboratore di giustizia ma perché vuole vendicare la morte di Piscitelli e quella di un suo altro amico, Maurizio Terminali, avvenuta di recente a Brescia". Anche su quest'ultima rivelazione sono in corso accertamenti per verificarne la veridicità.

Coinvolti personaggi "intoccabili"

Negli scorsi giorni, Petrelli aveva rivelato che, stando a quanto riferito dal suo assistito, l’omicidio di Piscitelli è legato ad affari che riguardano lo stesso Gaudenzi e che risalgono nel tempo. Nella vicenda sarebbero coinvolti personaggi definiti "intoccabili" e che avrebbero ordinato l'omicidio di Diabolik, messo in atto da mani straniere, forse albanesi. A questa storia sarebbe legata anche la morte di un altro uomo, avvenuta "circa un mese fa a Brescia", ha spiegato il penalista.

Chi è Fabio Gaudenzi

Fabio Gaudenzi, ultras di estrema destra coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale e ritenuto vicino a Massimo Carminati, nel gennaio del 2017 è stato condannato in appello a due anni otto mesi per usura. In primo grado era stato condannato a 4 anni. A Gaudenzi, insieme a Carminati e ad altri imputati cosiddetti eccellenti del processo, nel maggio del 2018 sono stati confiscati beni per diversi milioni di euro dal tribunale per le misure di prevenzione di Roma.

Il video

Pochi giorni fa, Gaudenzi ha diffuso un video nel quale, con un passamontagna nero e la pistola in pugno, annunciava il suo imminente arresto e di essere a conoscenza dei mandanti dell’agguato a Piscitelli. "Mi sto consegnando al questore e parlerò del mandante dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli e di tanto altro ancora. Questa è la mafia vera e non quella del 2014", ha detto nella registrazione.

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