Tangenziale Est di Roma, al via i lavori di demolizione

Lazio
La cerimonia per l'abbattimento della Tangenziale Est (ANSA)

L'abbattimento dei 500 metri di strada durerà 450 giorni, costerà 7,6 milioni di euro e sarà seguito dalla riqualificazione dell'area. Raggi: “È una giornata storica” 

Con un simbolico colpo di piccone 'a sei mani' la sindaca di Roma, Virginia Raggi, l'assessore ai Lavori pubblici, Margherita Gatta, e la presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, hanno dato il via ai lavori di demolizione del tratto sopraelevato della Tangenziale Est, all'altezza della Stazione Tiburtina. Si tratta di un intervento atteso da circa vent'anni: "È una giornata storica" ha commentato Raggi. Alla cerimonia, che si è tenuta lunedì 5 agosto, era presente anche una rappresentanza dei comitati di quartiere, soddisfatti per l'avvio del cantiere.

La demolizione della Tangenziale Est

I lavori di demolizione dei 500 metri di strada dureranno 450 giorni, e costeranno 7,6 milioni di euro. L'abbattimento della sopraelevata sarà seguito dalla riqualificazione architettonica dello spazio lasciato libero, oggi in molti punti gravemente degradato. "Si parla di questo progetto dal 2000 - ha spiegato Gatta - un risultato notevole di questa amministrazione". I lavori saranno svolti in quattro fasi: il primo periodo sarà dedicato ai rilievi (compresi quelli di eventuali ordigni bellici) e alla caratterizzazione del materiale. Poi inizierà l'abbattimento vero e proprio, articolato in dodici 'sub-fasi'.‎ "Come previsto dal bando - ha aggiunto Gatta - la ditta porterà a riuso il 100% dei materiali". Nel corso dei lavori sarà possibile transitare sulle vie complanari.

La riqualificazione dell'area

Non appena sarà completata la parte dell'abbattimento inizierà la fase di riqualificazione del tessuto urbano, che consegnerà ai cittadini non solo una zona liberata da una struttura ingombrante in termini di visibilità, inquinamento ambientale e acustico, ma un'area prospiciente la stazione Tiburtina completamente riqualificata. Il progetto prevede il rifacimento della strada, nuovi impianti di smaltimento delle acque e caditoie, marciapiedi rifatti e dotati di percorsi per non vedenti in direzione via Lorenzo il Magnifico e piazza Bologna, zone pedonali, piantumazione di nuovi alberi in prossimità del piazzale della Stazione Tiburtina, panchine, attraversamenti pedonali, impianti per nuova illuminazione e la riqualificazione della rotonda davanti via Mazzoni.

Le parole della sindaca

"Abbattiamo questo ecomostro. Facciamo la conferenza stampa qui perché a breve non ci sarà più" ha commentato Raggi, nel corso della cerimonia. L'incontro con la stampa e la rappresentanza dei comitati di quartiere è avvenuto sulla carreggiata, chiusa da oggi, dove per anni sono passate migliaia di auto. "Questo abbattimento era atteso da vent'anni - ha aggiunto Raggi - sono state fatte manifestazioni, c'è stato un pressing perché venissero effettuati i lavori e sarà anche riqualificata la parte sottostante - ha sottolineato Raggi - perché la sopraelevata ha portato con sé episodi non compatibili con una vita tranquilla del quartiere, quindi migliorerà anche la sicurezza. È un momento storico". Raggi, assieme a Gatta e Del Bello ha poi voluto firmare il piccone con cui sono stati iniziati i lavori, e si è soffermata con i cittadini, alcuni di loro hanno portato dei cartelli con scritto “Oggi è una giornata storica" e “Ho rinviato le ferie per essere qui”.

Legambiente: "Occasione per una svolta green"

"Il sacrosanto abbattimento della Tangenziale Est sia occasione per una rigenerazione green della zona - affermano in una nota il presidente di Legambiente, Lazio Roberto Scacchi, e Amedeo Trolese della segreteria regionale di Legambiente -. Alla fine di questa opera di smontaggio della Tangenziale - aggiungono - si dovrà dare spazio a un progetto di riqualificazione urbana in chiave sostenibile, per ripagare gli abitanti dei quartieri per i troppi anni in cui hanno vissuto tra smog, caos, traffico, rumore e degrado, subendo anche l'effetto 'isola di calore' con un aumento della temperatura fino a sei gradi in estate. Nel progetto devono trovare spazio opere rivoluzionare per Roma - proseguono - barriere ecologiche contro la CO2, pista ciclabile e percorsi pedonali, aree sportive di gioco per i bambini, punti di aggregazione sociale e culturale, giardini e orti, filari di alberi all'insegna della partecipazione attiva delle persone nella gestione. Dovrebbe essere un'occasione dove mettere in atto tecniche di risparmio e riciclo dell'acqua, alimentazione da fonti alternative di energia, insomma 'una grande opera' verde che diventi esempio vivente di riqualificazione urbana. Sarebbe invece illogico - concludono gli ecologisti - se alla fine dei lavori ci ritrovassimo con una strada per le automobili semplicemente ribassata rispetto a ora, corsie per macchine e niente di quello che serve e che chiedono i cittadini, e Roma avrebbe perso l'ennesima occasione di miglioramento".

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