Migranti, 54 siriani arrivati a Fiumicino con corridoi umanitari

Lazio
I profughi arrivati a Fiumicino (ANSA)

I profughi, tra i quali diversi minori, sono arrivati "in modo legale e sicuro" in Italia grazie a un corridoio umanitario promosso dalle Chiese evangeliche 

Cinquantaquattro rifugiati siriani sono atterrati questa mattina, giovedì 28 marzo, all’aeroporto di Fiumicino grazie a un corridoio umanitario. I migranti, tra i quali diversi minori, sono arrivati "in modo legale e sicuro" in Italia con un volo di linea proveniente da Beirut, e sono stati accolti grazie ai corridoi umanitari promossi dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, Comunità di Sant'Egidio e Tavola Valdese, in accordo con i ministeri degli Interni e degli Esteri.

"C'è un'Italia che accoglie"

"E' necessario continuare con il progetto dei corridoi umanitari perché la guerra in Siria, purtroppo, non è finita e la situazione dei profughi in Libano è veramente drammatica" - ha detto, all'aeroporto di Fiumicino, il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo -. Migliaia e migliaia di persone che non vedono ancora un futuro per la loro vita: in Italia, chi già è arrivato, ha trovato questo futuro con questo progetto di accoglienza e integrazione. Abbiamo bisogno noi di immigrati, hanno bisogno loro di salvezza e di futuro. E' veramente una grande risposta che serve al nostro Paese e a chi soffre. C'è un'Italia che accoglie - prosegue il presidente Impagliazzo -: gli italiani hanno capito che questo è un progetto serio, che ha delle basi e un futuro. Ci sono migliaia di connazionali che si sono uniti a questo progetto e hanno accolto nelle loro case, strutture, e nelle nostre scuole i bambini e, nel mondo del lavoro, gli adulti. Gli italiani sanno accogliere".

I corridoi umanitari

"I corridoi umanitari - sottolineato i rappresentanti delle Chiese protestanti e della Comunità di Sant'Egidio -, interamente autofinanziati dalle realtà che li hanno promossi e possibili grazie alla generosità e all'impegno volontario di tanti italiani, rappresentano un modello efficace, che coniuga solidarietà e sicurezza, tanto che è già stato replicato in altri Paesi come Francia, Belgio e Andorra, consentendo così l'arrivo in Europa, in modo legale e sicuro, di circa 2.500 persone dal febbraio 2016", concludono i rappresentanti.

Avviate le procedure di identificazione

Poco dopo lo sbarco dal volo Alitalia, atterrato alle 6.50 di oggi, per i profughi sono cominciate le procedure di identificazione. I rifugiati saranno accolti da associazioni, parrocchie e comunità in diverse regioni italiane e avviati a un percorso di integrazione, che prevede l'apprendimento della lingua italiana per gli adulti e l’iscrizione a scuola per i minori. Una volta ottenuto lo status di rifugiato, si potrà procedere all’inserimento lavorativo.

L'arrivo

A dare ufficialmente il benvenuto, sono stati a metà mattina Paolo Naso, a nome della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, Emanuela Del Re, viceministro degli Affari esteri, rappresentanti del ministero dell'Interno, e Giorgio Raspa, presidente dell'Unione Buddhista Italiana.  

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