Stadio Roma, chiesto il rinvio a giudizio per 15: c'è anche Luca Parnasi

Lazio
Foto di Archivio (ANSA)

Contestati, a seconda delle posizioni delle 15 persone coinvolte, i reati di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito

Chiesto il rinvio a giudizio, da parte della Procura di Roma, per 15 persone nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma. I PM hanno chiesto il processo, tra gli altri, per l'imprenditore Luca Parnasi, per l'ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi, per l'ex assessore regionale, Michele Civita, per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni e per il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti. Contestati, a seconda delle posizioni, i reati di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito.

Il ruolo di Luca Parnasi

I PM ritengono Parnasi figura apicale dell'associazione a delinquere, che secondo l'accusa ha cercato di pilotare le procedure amministrative legate al masterplan, approvato nel febbraio dello scorso anno. Un provvedimento che aveva portato, tra l'altro, all'abbattimento del 50% delle cubature rispetto all'ipotesi iniziale. Inoltre, la Procura nelle scorse settimane aveva ottenuto il giudizio immediato per l'ex presidente di Acea, Luca Lanzalone.

Le indagini separate

I magistrati di piazzale Clodio hanno deciso di stralciare il filone di indagine che riguarda il finanziamento alla politica. Si parla di circa 400mila euro che Parnasi, per sua stessa ammissione, ha garantito alle fondazioni vicine al Pd e Lega e le utilità in favore di un esponente capitolino del M5S. 

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