Multe cancellate, Lotito: "Pago 6 milioni di tasse, non vado dietro alle contravvenzioni"

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Immagine d'archivio (ANSA)
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Il presidente della Lazio definisce "un grande equivoco" il suo coinvolgimento nell’inchiesta con al centro un presunto sistema per annullare le infrazioni 

"E' verosimile che io possa andare in Comune a farmi levare le multe? Con quello che verso allo Stato ogni anno, con i sei milioni che pago ogni volta al Fisco, addirittura in anticipo. Uno come me va appresso alle multe da 50 o cento euro? Ma pure se fossero da diecimila euro non lo farei". Così il presidente della Lazio, Claudio Lotito, commenta in un’intervista al Messaggero la maxi indagine della Procura di Roma che vede indagate complessivamente 197 persone. Al centro dell’inchiesta, un sistema che avrebbe consentito di annullare le contravvenzioni per ingressi non consentiti nella Ztl.

"La cancellazione era regolare"

Lotito definisce "un grande equivoco" il suo coinvolgimento nelle indagini. "Lo risolverò con i PM. Io i processi li faccio nelle sedi competenti", sottolinea. "Stavo sotto scorta e per non gravare sullo Stato ho usato le auto mie - spiega il presidente della Lazio -. Le mie auto erano conosciute alla polizia, alla questura: lo sapevano tutti, ci sono i documenti. Alcune sono anche blindate. Una addirittura è stata comprata direttamente dal sottoscritto", racconta Lotito. "Dovevo avere due auto e quattro uomini nella scorta. Abbiamo comprato queste macchine intestate alle mie società e le guidava un poliziotto. Però questo prendeva le multe, magari per le Ztl. Ma la cancellazione era regolare, ci sono pure i documenti ufficiali del reparto scorte. E poi era nel periodo di massima allerta per la mia sicurezza, alla radio dicevano a volte le targhe della mia macchina quando passavo, quindi la dovevo cambiare in continuazione, perché veniva identificata", conclude Lotito.

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