Roma, sgominata banda rapinatori: arrestato anche ex poliziotto

Lazio
Foto di archivio (ANSA)
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La banda agiva nella Capitale e, in un caso, si era spinta fino ad Alba Adriatica. Cinque romani sono stati arrestati. Alcuni di loro gravitano negli ambienti degli ultras laziali

Entravano nelle banche con parrucche, occhiali da sole e trucco pesante per nascondere il volto. Poi, dopo aver immobilizzato i dipendenti della banca, mettevano a segno la rapina. La banda però è stata smantellata da polizia e carabinieri con cinque arresti. Al termine di un'articolata attività di indagine, un pool coordinato dal Gruppo Reati contro il Patrimonio della Procura di Roma, composto da carabinieri del Nucleo investigativo di Roma e poliziotti della Squadra Mobile, ha eseguito all'alba di oggi, sabato 25 gennaio, il provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone. Si tratta di cinque romani tra i 40 ed i 50 anni, con vari precedenti, tra cui un poliziotto attualmente sospeso dal servizio. Alcuni di loro gravitano negli ambienti degli ultras del tifo laziale.

Le rapine

Gli investigatori hanno ricostruito otto rapine aggravate, delle quali tre tentate, compiute dal gruppo ai danni di banche in vari quartieri della Capitale, tutte tra marzo e novembre 2017. In un caso, i rapinatori si erano spinti fino ad Alba Adriatica. I colpi erano studiati nei minimi dettagli e il gruppo si avvaleva anche di un poliziotto che, da vero e proprio basista, intercettava le frequenze radio delle forze dell'ordine avvisando i complici del loro arrivo. Il bottino complessivo ammonta a più di mezzo milione di euro.

La rapina a novembre 2017

I provvedimenti nascono da un'operazione effettuata il 7 novembre 2017, quando carabinieri e polizia sventarono una rapina a Tivoli, arrestando i responsabili. I rapinatori furono braccati mentre stavano entrando per mettere a segno il colpo. Due complici, che facevano da palo a bordo di un'auto rubata, investirono un carabiniere, intervenuto per arrestarne la marcia. Durante le fasi dell'arresto furono esplosi anche alcuni colpi a scopo intimidatorio. 

Il provvedimento

I provvedimenti sono stati notificati a tre membri della banda nelle carceri di Rebibbia e Velletri, dove stanno scontando le condanne per l'arresto in flagranza. Gli altri due sono stati invece rintracciati nelle rispettive abitazioni, ai domiciliari, e si trovano ora nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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