Tecnici rapiti in Libia, il Gup di Roma condanna manager della Bonatti

Lazio
Immagine d'archivio (ANSA)

Il procedimento riguarda le presunte responsabilità della società nel rapimento di quattro tecnici italiani, conclusosi con la morte di due di loro, avvenuto in Libia nel 2015 

Il Gup di Roma Maria Paola Tomaselli ha condannato i vertici della società Bonatti nel procedimento legato al rapimento di quattro tecnici italiani, conclusosi con la morte di due di loro, avvenuto in Libia nel 2015. Il sequestro avvenne nel luglio del 2015 e il 2 marzo 2016, nel corso di un conflitto a fuoco durante un trasferimento, persero la vita Salvatore Failla e Fausto Piano. I manager della società con sede a Parma sono tutti accusati di cooperazione colposa nel delitto doloso.

Le condanne

Il giudice ha condannato a 1 anno e dieci mesi con rito abbreviato Paolo Ghirelli, presidente della Bonatti, e i membri del consiglio d’amministrazione Dino Martinazzoli e Paolo Cardano. Per tutti la pena è sospesa. Rinviato a giudizio invece l'altro amministratore, Giovanni Di Vicenzo, che ha optato per il rito ordinario. Via libera del giudice inoltre al patteggiamento per l'ex responsabile della Libia della società, Dennis Morson, sempre ad un anno e 10 mesi di reclusione.

Niente risarcimento per i familiari

Il Gup di Roma ha disposto inoltre una sanzione di 150mila euro alla società, ma non un risarcimento in favore dei familiari come detto in precedenza. La sanzione pecuniaria è legata alla legge 231 in tema di responsabilità degli enti. Secondo il giudice, la società ha omesso di predisporre un documento di valutazione dei rischi relativo all'attività all'estero dei suoi dipendenti per raggiungere il luogo di lavoro e nel caso specifico a Mellita, in Libia.

Il commento della società Bonatti

La società e gli amministratori della Bonatti "prendendo doverosamente atto della decisione" del Gup di Roma, si dichiarano "fiduciosi che nel giudizio di appello, che sarà prontamente proposto, emergerà la mancanza di qualsiasi loro responsabilità, considerato anche che la prospettazione giuridica dei fatti sottoposta all'esame del Gup dalla Procura di Roma deve ritenersi nuova ed è meritevole sicuramente di ulteriori riflessioni da parte degli interpreti". E' quanto afferma in una nota la società con sede a Parma. "Bonatti ha da sempre dedicato la massima attenzione e cura a garantire la sicurezza del proprio personale - prosegue la nota - raggiungendo risultati di eccellenza e riconoscimenti da una industria particolarmente esigente nel campo della salute e sicurezza quale è quella del 'Oil & Gas' nella quale opera. Pur non condividendo l'esito del giudizio di primo grado, la società conferma la sua vicinanza alle famiglie dei dipendenti deceduti nei tragici fatti", conclude la società.

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