Rifiuti a Roma, i presidi: "Il 7 gennaio riaprono tutte le scuole"

Lazio
Foto di Archivio (ANSA)

Il ministro dell'Istruzione: "Le condizioni igienico sanitarie sono il minimo indispensabile per garantire un corretto lavoro dei docenti e l'accoglienza dei nostri studenti che riprenderanno domani le lezioni"

A Roma domani le scuole riapriranno regolarmente dopo il caso scoppiato per i cumuli di spazzatura accumulati davanti agli istituti scolasti della Capitale e la denuncia dei presidi che avevano minacciato di non aprire gli istituti se non fossero stati rimossi i rifiuti, soprattutto davanti alle scuole primarie e dell'infanzia. A dare la notizia è stato il presidente dell'associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio Mario Rusconi, che interpellato dall'ANSA ha affermato: "Abbiamo apprezzato l'insolito attivismo di Ama che in questi due giorni, evidentemente anche grazie al nostro appello, si è attivata per ripulire le zone antistanti i plessi scolastici in vista della riapertura. A quanto ci risulta, tutte le scuole di Roma domani riapriranno. Ma noi continueremo a vigilare affinché le condizioni incivili e deturpanti della città non si ripetano".

Le parole del ministro Bussetti

La segnalazione dei presidi aveva trovato l'appoggio del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, che questa mattina, aveva dichiarato: "Mi sembra giusta e doverosa la loro segnalazione. Penso che il Comune provvederà a sanare la situazione. Le condizioni igienico sanitarie sono il minimo indispensabile per garantire un corretto lavoro dei docenti e l'accoglienza dei nostri studenti che riprenderanno domani le lezioni". 

Il dossier della sindaca Raggi

Intanto la sindaca della Capitale, Virginia Raggi, sta preparando un dossier indirizzato alla Procura per fornire elementi utili a far luce sul caos rifiuti nella Capitale. I documenti riguardano il caso, ora rientrato della spazzatura davanti le scuole, l'azienda romana di raccolta della spazzatura, l'impianto di trattamento andato in fiamme lo scorso 11 dicembre (LEGGI QUI) e l'intero ciclo regionale dei rifiuti e i tanti cassonetti incendiati nel 2018.

Le dichiarazioni di Luigi Di Maio

Sulla questione rifiuti, aveva preso posizione anche il vicepremier Luigi Di Maio: "Daremo il massimo supporto alla Regione Lazio e a Roma perché l'incendio di uno degli impianti fondamentali ha messo la città in ginocchio. Però, so che Regione, Comune e ministero dell'Ambiente stanno collaborando per trovare una soluzione temporanea".

Il comunicato dell'Ama

Da Ama garantiscono che "l'attenzione delle squadre e di tutto il personale operativo Ama per la raccolta dei rifiuti e la pulizia, anche di fronte ai plessi scolastici, è massima". Secondo Palazzo Senatorio "la maggior parte delle circa 3.000 scuole di Roma è stata monitorata già ieri mattina. Nelle ultime 48 ore sono state raccolte più di 5.900 tonnellate di rifiuti urbani residui: dato che conferma la tenuta dei servizi generali di raccolta anche a fronte delle grandi difficoltà derivanti dalla cessata attività per incendio del Tmb Salario. I siti con presenza di surplus di rifiuti già ieri risultavano in numero molto contenuto".

Le indagini della Procura

Da tempo la Procura si è mossa con l'apertura di vari procedimenti su tema dei rifiuti di Roma che confluiranno in una sola maxindagine. Questa procederà in parallelo con quella aperta, per disastro colposo, in relazione all'incendio del Tmb Salario: gli inquirenti hanno delegato i vigili del fuoco a svolgere una serie di sopralluoghi per individuare eventuali inneschi. Quanto alla raccolta dell'immondizia, ben prima di Natale, sono stati avviati accertamenti alla luce di una serie di esposti presentati da cittadini. Accertamenti anche sui roghi di cassonetti per verificare, tra l'altro, se dietro ai ripetuti incendi vi sia un'unica regia. Infine, c'è il capitolo del presunto assenteismo in Ama sul quale i pm di piazzale Clodio non hanno aperto nuove indagini, ma su cui da tempo sono stati avviate verifiche. E su questo punto specifico anche alcuni consiglieri comunali del M5S vogliono vederci chiaro: sarebbero stati proprio loro a chiedere all'Ama di controllare i numeri del personale in servizio durante le festività.

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