Rogo rifiuti a Roma, Arpa: “Inquinanti alti ma no danno ambientale”

Lazio

La Procura di Roma ha disposto il sequestro del sistema di videosorveglianza. Nel frattempo, la sindaca Virginia Raggi ha tranquillizzato i cittadini: "Nessuna emergenza a Natale"

Sono alti ma "compatibili con la vicinanza di un incendio" i dati sui microinquinanti nocivi per la salute diffusi nell'aria dal rogo dell'impianto Tmb di via Salaria a Roma, come diossine, Ipa e Pcb. Lo ha affermato all'ANSA il direttore generale dell'Arpa Lazio Marco Lupo, che ha dichiarato "Non parlerei di danno ambientale, ora gli effetti sulla salute li dovranno stabilire gli enti competenti". Il direttore ha spiegato come le risultanze delle prime analisi siano comunque, nella maggior parte dei casi, molto inferiori a quanto rilevato mesi fa nelle stesse condizioni alla Eco X di Pomezia. L'Arpa Lazio ha rilevato un aumento dell'inquinamento atmosferico registrato nella giornata di ieri, martedì 11 dicembre, dalla centralina di Villa Ada, che ha superato i limiti di legge: "Si ritiene che il valore registrato risenta del contributo delle emissioni generate dall'incendio", lo afferma l'Agenzia per la protezione ambientale. In particolare, del valore del Pm10: lunedì 10 il valore di Villa Ada era di 21 microgrammi/metro cubo, mentre ieri era salito a 56, oltre il limite di legge di 50.

Sequestrato impianto di videosorveglianza

La Procura di Roma, che indaga sul rogo al Tmb Salario, ha disposto il sequestro del gabbiotto che gestisce il sistema di videosorveglianza che, in base ai primi accertamenti, risultava non funzionante dal 7 dicembre scorso. Gli inquirenti puntano a verificare se c'è stata una manomissione delle telecamere. Hanno già ascoltato i vigilantes e tutte le persone presenti nell'impianto al momento dello scoppio dell'incendio. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Nunzia D'Elia, procedono al momento contro ignoti per disastro colposo. Gli investigatori effettueranno indagini anche sulla qualità dei rifiuti presenti al momento in cui è divampato l'incendio nella struttura, che era stata interessata da un rogo già nel maggio del 2015.

"Scongiurare emergenza rifiuti"

Sembrava che Roma potesse rischiare di piombare nel caos rifiuti a pochi giorni dal Natale, ma la sindaca Virginia Raggi ha voluto rassicurare i suoi cittadini. "Stiamo scongiurando qualunque tipo di emergenza grazie alla collaborazione della Regione e del ministero che hanno risposto al nostro appello. Anzi, stiamo affrontando il problema in modo strutturale per prevenire il picco natalizio che accade sempre", la sua risposta a chi le ha chiesto se dopo l'incendio del Tmb Salario, Roma andrà in emergenza rifiuti a Natale. Raggi ha anche annunciato che il Tmb non riaprirà più, ma sarà riconvertito. La Regione Lazio ha trasmesso ad Ama la lista degli operatori che nell'ambito dei confini regionali si sono fatti avanti per accogliere i rifiuti di Roma, dopo l'incendio del Tmb Salario. La disponibilità c'è negli impianti di Viterbo, Aprilia (Latina) e in località Rocca Cencia a Roma dove oltre a un impianto Ama ce n'è anche uno privato. Il periodo di riferimento copre un mese.

Pompieri ancora al lavoro

I vigili del fuoco sono ancora al lavoro per spegnere gli ultimi focolai. I pompieri sono sul posto con cinque squadre e stanno effettuando un raffreddamento per evitare che il materiale possa riprendere fuoco. Su disposizione della Procura, stanno anche effettuando una serie di approfondimenti per individuare nella zona interessata dalle fiamme tutti i possibili inneschi del rogo, senza escludere l'ipotesi dell'autocombustione. Viene avvertito anche stamattina l'odore acre in alcune zone della Capitale, soprattutto quelle in linea d'aria limitrofe al Tmb.

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