Anzio, evasione fiscale: sequestrati beni per un milione di euro

Lazio
Immagine d'archivio (ANSA)

La ditta, operante nel settore ittico, non avrebbe pagato né l’IVA, per oltre 240mila euro, né l’Ires, per oltre 650mila euro. L'azienda sarebbe della famiglia del sindaco di Anzio

Il Gip del tribunale di Velletri, su richiesta della Guardia di Finanza di Nettuno, provincia di Roma, ha disposto il sequestro di beni per quasi un milione di euro a una società di Anzio, provincia di Roma, operante nel settore ittico. Secondo quanto ricostruito, la ditta per quattro anni non avrebbe pagato né l’IVA, per oltre 240mila euro, né l’Ires, per oltre 650mila euro. Oggetto del provvedimento sarebbe l'azienda di famiglia del sindaco di Anzio, Candido De Angelis.

Il sequestro

Dagli accertamenti svolti dai militari della Compagnia di Nettuno, è emerso che gli amministratori della società avrebbero contabilizzato costi in realtà mai sostenuti, per un valore di oltre 2,5 milioni di euro. Al termine della verifica fiscale, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno sequestrato conti correnti e beni immobili per un valore totale di circa un milione di euro. I due amministratori della società sono stati denunciati per il reato di dichiarazione infedele.

Le parole del sindaco

"Non avendo nulla da nascondere informo che l'azienda è quella della mia famiglia. Ritengo doveroso assumermi le responsabilità e confido nell'operato della magistratura oltre che nell'esatta interpretazione delle norme in materia". Lo afferma sulla pagina Facebook del Comune il sindaco di Anzio, Candido De Angelis, in riferimento al provvedimento del Gip di Velletri. "I dati riportati si riferiscono a un'attività di indagine che rispetto, pur non condividendo le conclusioni alle quali si è giunti - aggiunge -. La vicenda sarà dibattuta nelle sedi competenti, faccio solo rilevare che il provvedimento di sequestro è intervenuto dopo la richiesta fatta dalla mia società all'Agenzia delle entrate per verificare l'incongruità e per certi aspetti l'insussistenza delle violazioni contestate. Abbiamo dato anche espressa disponibilità a sanare eventuali posizioni debitorie che venissero accertate", conclude il primo cittadino.

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