Chi è Lucia Azzolina, nuovo ministro della Scuola del governo Conte

Politica

Laureata in filosofia e giurisprudenza, insegnante e poi dirigente scolastico, è stata eletta alla Camera con il M5S alle ultime elezioni del 4 marzo 2018. Dal 13 settembre 2019 era sottosegretaria alla Scuola. Il suo obiettivo è “riportare i ragazzi al centro"

Dirigente scolastico e attuale sottosegretario alla Scuola in quota Movimento 5 Stelle, Lucia Azzolina è stata nominata il 28 dicembre 2019 nuovo ministro della Scuola (mentre a Università e Ricerca va Gaetano Manfredi) dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La decisione di dividere il Miur in due è stata annunciata nel corso della conferenza stampa di fine anno (LA DIRETTA) del premier, che ha dovuto scegliere l'erede (in questo caso eredi) di Lorenzo Fioramontidimissionario titolare dell’Istruzione, il quale ha lasciato l’incarico il 23 dicembre in polemica con i fondi, a suo dire insufficienti, destinati alla scuola nella legge di bilancio per il 2020. “Metterò tutto il mio impegno per riportare i ragazzi e il loro futuro al centro del sistema di istruzione e del Paese. Non vedo l’ora di cominciare”, sono state le prime parole del ministro designato.

L’insegnamento e l’impegno nel sindacato

Siracusana, 37 anni, laureata in filosofia e poi in giurisprudenza, Azzolina ha insegnato all’Iis “Quintino Sella” di Biella. Da docente, una delle sue battaglie è stata quella contro le "classi pollaio", problematica per cui presentò anche un disegno di legge. Azzolina ha anche una specializzazione per insegnare Storia e filosofia e un'abilitazione all'insegnamento per gli studenti diversamente abili e, dopo la seconda laurea in giurisprudenza, ha svolto la pratica forense occupandosi di diritto scolastico. Nell'estate 2019 si è classificata tra gli idonei del concorso per dirigente scolastico. Nel suo curriculum c’è infine l’impegno nel sindacato: la neo ministra è stata attiva all’interno dell’Anief, l’Associazione nazionale insegnanti e formatori, prima in Piemonte e poi in Lombardia.

La carriera politica

A gennaio 2018 Azzolina si è candidata alle primarie del M5S per il collegio del Piemonte 2 (Novara, Biella, Vercelli, Verbania, parte della provincia di Alessandria), risultando la donna più votata e riuscendo a farsi eleggere alla Camera con il voto del 4 marzo 2018. Il 13 settembre 2019, dopo la crisi che ha portato alla caduta dell’esecutivo Conte I, Azzolina è stata nominata sottosegretario di Stato al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel nuovo governo Conte II. È stata una delle artefici del decreto Scuola: da sottosegretaria ha infatti rappresentato il governo in Aula e in commissione alla Camera durante la sua approvazione. Per questo, come denunciò lei stessa all'epoca, fu oggetto di attacchi, insulti e minacce su Facebook, in occasione delle quali Fioramonti le espresse la propria solidarietà ammettendo che la collega di partito aveva dato "un enorme contributo al decreto Scuola". Sempre durante il suo incarico di sottosegretaria, Azzolina si è spesso espressa a favore dello Ius Culturae, sostenendo che "non regala la cittadinanza, ma la integra" e ritenendo necessario aprire "un sano dibattito nel Paese" sul tema della cittadinanza: "Dobbiamo integrare i bimbi che lo meritano - aveva detto - bisogna parlarne e capire anche cosa ne pensa il mondo della scuola direttamente interessato".

“Restituirò alla scuola ciò che mi ha dato”

Azzolina ha affidato a un post su Facebook la sua prima dichiarazione da ministro in pectore. “Guidare il ministero dell’Istruzione sarà per me un grande onore - ha detto - Non nascondo l'emozione che provo in questo momento. Nella scuola ho passato gli anni più belli della mia vita, prima come studentessa e poi come insegnante. Alla scuola voglio restituire ciò che mi ha dato”. Per Azzolina nel settore “c’è tanto lavoro da fare e lo faremo, a testa bassa, con umiltà, attraverso l’ascolto, il confronto e continuando ad andare nelle scuole, come ho fatto in questi mesi da sottosegretaria”. Azzolina ha quindi ringraziato Conte, il leader del M5S Luigi Di Maio “che mi ha sostenuto” e i colleghi del Movimento 5 Stelle, rivolgendo infine “un pensiero deferente” al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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