Il potere? Per essere esercitato ha bisogno di relazioni e discrezione

Politica

Filippo Maria Battaglia

Il LIBRO DELLA SETTIMANA Escono per Feltrinelli le “Confessioni di un capo di gabinetto”: un racconto anonimo e ricco di aneddoti che si trasforma in un piccolo manuale applicabile in molti contesti

Tecnica e relazioni. A voler ridurre all’osso, in due parole, la vera essenza del potere si dovrebbe partire da qui.  Due parole che formano un binomio ancestrale e, insieme, il presupposto irrinunciabile per ogni forma di autorità. Ed è attorno a queste due parole che ruotano le “confessioni di un capo di gabinetto” raccolte da Giuseppe Salvaggiulo e pubblicate da Feltrinelli con il titolo significativo di “Io sono il potere” (pp. 288, euro 18).

Chi sia questo capo di gabinetto, ovviamente, non è dato sapere. “Io non faccio qualcosa. Io sono qualcosa”, dice presentandosi all’inizio del racconto, prima di precisare: “So, vedo, dispongo, risolvo, accelero e freno, broglio e sbroglio”. E, soprattutto, “frequento la penombra”. Il capo di gabinetto, o meglio il suo archetipo, è uno a cui non interessano “i palcoscenici da aspiranti ministri ma i camerini da aspiranti capi di gabinetto”. Uno che sa sempre chi chiamare e che, semplicemente, si fa chiamare “Signor capo di gabinetto”: signore e basta, “che nella Roma dei dotto’ è il massimo della formalità e dell’ossequio. La misura della distinzione”.

Dal Quirinale a Renzi

È una presentazione accattivante, ma rischierebbe di restare una premessa fine a se stessa se la testimonianza raccolta da Salvaggiulo non si accreditasse con una buona dose di ritratti e aneddoti. Ed è quanto accade nel racconto, che regala alcune notevoli istantanee del potere. A cominciare dal ritratto di Gaetano Gifuni, il “monumentale, ieratico”, storico segretario generale del Quirinale nell’era Scalfaro e Ciampi, o dall’irruzione di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, biasimato per la pia illusione di voler rottamare boiardi e grand commis, sottovalutando così l’ostinata resilienza di un potere impalpabile e affilatissimo.

La tecnica del baco

Solo due esempi ma in realtà le diapositive sono molte, e in gran parte sono assai interessanti perché quasi sempre riescono ad illuminare un anfratto o uno scorcio, seppure spesso di sbieco, del potere. È il caso, ad esempio, di quando il "Signor capo di gabinetto" classifica le raccomandazioni, differenziando "la preventiva" dalla "dissimulata", dall’"ostativa" e dalla "triangolare" e spiegando come quest’ultima sia la più raffinata: “In questi casi l’autore della raccomandazione non è legato da un interesse nei confronti della persona che sottopone alla tua attenzione, ma vuole spostarla solo per liberare il posto a cui ambisce una terza persona a cui è realmente legato”. O ancora, di quando racconta di tecniche sopraffine, come quella "del baco", collaudata dal giurista Sabino Cassese per verificare la paternità di fughe di notizie nei propri uffici: “Redigeva ogni documento in un numero di copie diverse, pari a quelle dei destinatari. Ciascuna versione conteneva un baco nel testo, incomprensibile per tutti meno che per lui. Così poteva sempre tracciare i documenti e stanare delatori e spioni”.

Politica vecchia e nuova

Inevitabile che il "Signor capo di gabinetto" non abbia troppa considerazione della politica di oggi, schiacciata com'è dall’istantaneità e dalla volatilità priva di tecnica. E che plauda invece a qualche mosca bianca di lungo corso e di formazione democristiana come Dario Franceschini, “un professionista nella costruzione della squadra”, uno che – in un’epoca in cui “è raro che i ministri sappiano come e chi scegliere come capo di gabinetto” – appena rinominato ministro in un paio d’ore ha coperto tutte le caselle dell’organigramma. 

Chi cercherà in questo libro un'esclusiva resterà deluso. Sarebbe strano e soprattutto cadrebbe in contraddizione con la natura di un potere che per essere esercitato deve inevitabilmente essere discreto. Ma chi lo leggerà troverà molto di più: un racconto, a tratti memorabile, sulla gestione del potere, applicabile in buona parte anche ad altri contesti e ad altre latitudini.

Politica: I più letti