Ddl concretezza è legge, dalle impronte digitali a nuove assunzioni: ecco cosa prevede

Politica

Via libera definitivo da parte del Senato al provvedimento che riguarda la pubblica amministrazione. Il testo prevede anche l'attuazione di una serie di azioni con l'obiettivo di migliorare l'efficienza della burocrazia

Dopo il via libera della Camera, il ddl Concretezza, che riguarda le azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo, passa anche l'esame del Senato. Sono stati 135 i voti a favore, 104 quelli contrari e tre gli astenuti a Palazzo Madama. L'aula di Montecitorio, ad aprile 2019, aveva dato l'ok con 372 sì e 182 no, un deputato si era astenuto. Il testo del provvedimento, che ha avuto un primo ok a dicembre 2018 al Senato, è stato modificato durante l’esame alla Camera. Tra le novità sono previste ulteriori misure per contrastare i cosiddetti “furbetti del cartellino”, come le impronte digitali e i sistemi di videosorveglianza, nuove assunzioni nella Pubblica amministrazione e la creazione di un “Nucleo della Concretezza”, che avrà tra i suoi obiettivi anche quello di aumentare l'efficienza dei dipendenti pubblici. Ecco quali sono i punti cruciali del ddl adesso diventato legge.

Il Nucleo della Concretezza e il Piano delle azioni concrete

Il “Nucleo della Concretezza” sarà composto da 53 unità. Verrà inoltre predisposto un Piano triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni, con indicazione dei tempi per la realizzazione. Il Nucleo dovrà garantire la realizzazione del Piano. A tal fine, potrà effettuare ispezioni e sopralluoghi, redigendo verbali che saranno trasmessi anche al Prefetto.

Impronte digitali contro i “furbetti del cartellino”

Il ddl introduce delle misure specifiche per verificare il rispetto dell'orario di lavoro dei dipendenti pubblici. Le amministrazioni dovranno dotarsi di sistemi di verifica biometrica dell’identità (impronte digitali) e di videosorveglianza degli accessi, in sostituzione dei sistemi attualmente in uso. I controlli valgono anche per i dirigenti, ma non riguarderanno tutti. Sono esclusi, tra gli altri, magistrati, avvocati e procuratori dello Stato; personale militare, delle forze di polizia di Stato, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; personale diplomatico e prefettizio; professori e ricercatori universitari.

Le misure correttive

Se il Nucleo della Concretezza rileva inadempienze da parte delle pubbliche amministrazioni, queste devono provvedere ad attuare misure correttive. L'inosservanza dell'attuazione delle misure correttive ha conseguenze ai fini della responsabilità dirigenziale e disciplinare e determina l'iscrizione della pubblica amministrazione inadempiente in un elenco pubblicato nel sito del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Le assunzioni

Il ddl introduce un iter più veloce per le assunzioni attraverso nuovi concorsi e lo scorrimento delle graduatorie esistenti. Le amministrazioni dello Stato possono procedere, già nel 2019, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 100 per cento di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente. Esclusi da questa misura i Corpi di polizia, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il comparto della scuola e delle università. L’obiettivo è assicurare l'effettivo ricambio generazionale e la migliore organizzazione del lavoro. Saranno preferite figure professionali con elevate competenze in materia di: digitalizzazione; razionalizzazione e semplificazione dei processi e dei procedimenti amministrativi; qualità dei servizi pubblici; gestione dei fondi strutturali e della capacità di investimento; contrattualistica pubblica; controllo di gestione e attività ispettiva; contabilità pubblica e gestione finanziaria.

Il ddl vale per le scuole

Le nuove norme contenute nel ddl Concretezza, ad eccezione di quelle sulle impronte digitali e la videosorveglianza, si applicano anche agli istituti, alle scuole di ogni ordine e grado e alle istituzioni educative tenendo conto delle loro specificità organizzative e funzionali e nel rispetto dell'autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e di sviluppo ad essi riconosciuta dalla legge.

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