Meloni in conferenza stampa: "Sala? Ha vinto sistema Italia. Su Starlink fase istruttoria"
La premier, nel consueto incontro organizzato dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dall'Associazione stampa parlamentare, ha detto che per la liberazione della giornalista "c'è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa". Tante le domande su Starlink e Musk, che "non è un pericolo per la democrazia". Poi esclude un rimpasto di governo: "Salvini sarebbe un ottimo ministro dell'Interno ma anche Piantedosi è un ottimo ministro dell'interno"
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Si è svolta oggi la consueta conferenza stampa annuale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, organizzata dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dall'Associazione stampa parlamentare. Quaranta le domande rivolte alla premier, molte quelle su Elon Musk e il caso Starlink: "Sono abbastanza colpita da come alcune notizie false rimbalzino e continuino ad essere discusse anche dopo essere state smentite, come il contratto smentito con SpaceX - ha replicato la premier - Usare il pubblico per fare favore agli amici non è mio costume". Poi sul caso di Cecilia Sala Meloni ha detto: "C'è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa per quello che riguarda una svolta nel caso, non direi che c'è stato un momento di svolta perchè la questione è stata seguita dall'inizio. Tra le molte cose che accadono quando si ricopre un incarico complesso come il mio posso dirvi che non ho provato un 'emozione più grade in questi anni rispetto a quando ho detto alla madre di Cecilia che sua figlia tornava a casa".
Tanti i temi affrontati, dal lavoro alle riforme, dal Piano Mattei a Donald Trump, da Stellantis alle dimissioni di Elisabetta Belloni e ai centri per i migranti in Albania. E la presidente del Consiglio ha escluso un rimpasto di governo: "Matteo Salvini sarebbe un ottimo ministro dell'Interno. Ha ragione Salvini a dire che in assenza di un provvedimento giudiziario a suo carico avrebbe chiesto è ottenuto il ministero dell'Interno. D'altra parte anche Piantedosi è un ottimo ministro dell'Interno. Allo stato attuale non credo che Salvini al Viminale sia nell'ordine delle cose".
Approfondimenti:
- TUTTI I VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA
- La prima parte della conferenza stampa - VIDEO
- La seconda parte della conferenza stampa - VIDEO
- Cecilia Sala, Starlink, migranti, giustizia, riforme: tutti i temi della conferenza stampa
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Baldino (M5S): "In tre ore Meloni non ha mai parlato di sanità"
La vicepresidente del gruppo di M5s Vittoria Baldino, al termine della conferenza dei capigruppo, ha commentato la conferenza della premier Meloni sottolineando come "oltre a non rispondere alla domanda sui costi dell'energia e sulle bollette, non ha nominato neanche una sola volta la parola sanità". E ha aggiunto: "La sanità non rientra nell'agenda di questo governo. Eppure qualche giorno fa una persona è morta a San Giovanni in Fiore mentre aspettava un'ambulanza per tre ore. Credo che sono questi i problemi di cui dovrebbe occuparsi il governo".
Boccia: "Meloni portavoce di Trump e Musk non risponde su bollette"
"La conferenza stampa della Presidente del Consiglio ci ha lasciati sinceramente stupiti. Ad ascoltare le parole di Giorgia Meloni viviamo in un Paese in cui tutto va bene, dove l'economia cammina e in cui presto verranno varate riforme importantissime. La realtà però è molto diversa e siamo colpiti che la Presidente del Consiglio ad una domanda sui costi dell'energia risponda che la questione non può essere affrontata in 20 secondi", scrive in una nota il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. "La verità - aggiunge - è che Giorgia Meloni in questa conferenza stampa si è fatta portavoce di Donald Trump e Elon Musk, senza mai raccontare quale sia lo stato delle trattative in corso sulla vicenda Starlink, con ministri del suo governo che affermano che non c'è alternativa al rapporto con l'azienda di Musk. Alla faccia del patriottismo e del sovranismo italiano, e lasciando del tutto inevase le richieste dell'opposizione".
Magi: "L'Italia un satellite dell'impero di Musk"
Molto duro il segretario di +Europa, Riccardo Magi: "Il Gran Varietà meloniano oggi ci ha offerto due ore e mezza di propaganda spicciola, risposte evasive e la conferma dell'appiattimento totale e pericoloso all'agenda Musk, tanto che ormai l'impressione è che il nostro Paese sia diventato un satellite del suo impero. Altro che patria e sovranità".
AVS: "Meloni parla di dialogo, a noi nessuna chiamata su Consulta"
"La presidente Giorgia Meloni parla di dialogo con le opposizioni in merito alla prossima e urgente elezione dei giudici costituzionali. Meglio tardi che mai, tuttavia noi fin qui non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di confronto". Così Luana Zanella e Peppe De Cristofaro, Capigruppo di AVS alla Camera e al Senato dopo le frasi della premier Giorgia Meloni in conferenza stampa.
Bonelli: "Surreale difesa Meloni di Musk che attacca le democrazie"
Tra i più critici sulle dichiarazioni di Meloni legate alla questione Musk-Starlink anche Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde. In una nota scrive: "La premier Meloni su Elon Musk ha fatto delle affermazioni incredibili, alterando la realtà e la verità, proprio come fa il plurimiliardario che usa il suo potere tecnologico e le sue piattaforme social per condizionare le elezioni e le democrazie europee. Musk ha chiesto le dimissioni del premier britannico Keir Starmer, del cancelliere tedesco Olaf Scholz, e oggi terrà una videoconferenza con la leader tedesca di AFD, un partito neonazista. Musk ha anche attaccato i giudici italiani e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nonostante tutto questo, la presidente Meloni, in un'affermazione surreale, sostiene che Musk non rappresenti un pericolo per le democrazie, quando ogni giorno, attraverso le sue piattaforme, attacca governi democraticamente eletti e diffonde fake news".
Calenda: "Lettera scarlatta a Musk? Sì, perché è inaffidabile"
A Carlo Calenda non sono piaciute le dichiarazioni di Meloni su Musk e Starlink. "Meloni continua a dichiararsi pronta ad affidare a Elon Musk un servizio delicatissimo su cui passano informazioni riservate per il paese e dice 'Ma perché dobbiamo mettergli una lettera scarlatta?'. Perché una persona che dice che vuole rovesciare il governo inglese e mandare il premier in galera, che ha sospeso la fornitura dei satelliti all'Ucraina dalla mattina alla sera è pericolosa e inaffidabile", afferma in una nota il leader di Azione.
Schlein: "In due ore di conferenza Meloni dimentica gli italiani"
"Giorgia Meloni per due ore di conferenza stampa ha completamente dimenticato le condizioni di vita degli italiani". Così la leader dem Elly Schlein commenta la conferenza stampa della premier. "Non una parola sulle infinite liste di attesa nella sanità pubblica, sulle bollette insostenibili per le famiglie e le imprese, sulle pensioni che volevano portare a mille euro e invece aumentano di 1,80 euro, sul salario minimo negato a 4 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, sulle accise che aveva promesso di abolire e sulla paralisi dei trasporti pubblici che fanno partire l'Italia con un'ora di ritardo tutti i giorni. Evidentemente era troppo impegnata nella difesa d'ufficio e nell'interpretazione autentica del pensiero di Trump e Musk", aggiunge.
Da Sala al caso Starlink, fino ai migranti: i temi della conferenza stampa di Meloni
La liberazione di Cecilia Sala dal carcere iraniano di Evin. I rapporti con Elon Musk e la polemica sul caso Starlink. Ma anche immigrazione, economia e guerre. Sono molti i temi toccati da Giorgia Meloni nella conferenza a cui hanno preso parte oggi, 9 gennaio, 160 giornalisti accreditati.

©Ansa
Meloni: "Mattarella non fa opposizione, ne ho grande rispetto"
Una parlamentare di FdI ha detto che Mattarella fa opposizione? "Non sono d'accordo con le parole della mia parlamentare sul presidente della Repubblica e non ho notizie di una opposizione del presidente sulla riforma della giustizia e la separazione delle carriere", ha replicato Meloni. E riguardo all'intervento del capo dello Stato dopo le esternazioni di Elon Musk sui giudici italiani, la premier ha risposto: "Il presidente della Repubblica è anche presidente del Csm e io ho assolutamente compreso il senso di ciò che ha detto, ho grande rispetto per quel che dice".
Meloni: "Italia tra i più attivi a livello umanitario a Gaza"
"È un tema sul quale lavoriamo dall'inizio per raggiungere un cessate il fuoco, il rilascio degli israeliani rapiti, e credo che il governo italiano sia stato uno dei governi che in assoluto di più a livello internazionale si siano occupati della salute, dei generi di prima necessità, del sostegno umanitario alla popolazione di Gaza", ha detto la premier Giorgia Meloni rispondendo a un giornalista che, dopo la quarantesima e ultima domanda, ne ha aggiunta una fuori campo chiedendole dei "45mila morti a Gaza".
Meloni: "Nessun errore per arresto di Sala a Teheran"
Rispondendo a chi le ha chiesto se dopo l'arresto dell'iraniano Abedini il 16 dicembre non ci siano stati errori nel non avvisare Cecilia Sala che si trovava in Iran, Meloni ha risposto: "Non posso dire che qualcuno abbia sbagliato. Noi abbiamo 500 italiani in Iran, qualsiasi comunicazione non potrebbe rimanere riservata. Non scendo nel dettaglio lo farà il sottosegretario Mantovano al Copasir".
Meloni: "Quest'anno dare segnale di attenzione a ceto medio"
Rispondendo poi a una domanda a tema economica, Meloni ha ricordato: "Non ci sono cose che sono rimaste al palo: taglio del cuneo, aliquote, decontribuzione, tasse. Ci siamo concentrati sulla messa in sicurezza dei redditi che non potevano farcela e le poche risorse che avevamo sui redditi bassi. Sicuramente va dato un segnale al ceto medio a cui non è stato dato fino ad ora. Noi abbiamo fatto una riforma fiscale e cercheremo di fare dei passi graduali e, risorse permettendo, credo quest'anno un'attenzione vada data al ceto medio".
Meloni: "Governo concentrato sulla Libia, vicenda va monitorata"
"Siamo molti concentrati sulla vicenda della Libia sia sul piano del monitoraggio che della diplomazia - ha sottolineato ancora Meloni - È una questione reale perché la Russia aveva una forte presenza in Siria con una sua flotta ma dopo la caduta del regime di Assad è ragionevole che la Russia cerchi altri sbocchi ed è ragionevole che uno sblocco possa essere la Cirenaica e quindi è una vicenda che va monitorata e noi lo stiamo facendo a tutti i livelli". La premier ha poi ricordato che "il tema di una stabilizzazione definitiva della Libia è uno dei temi di cui ci siamo occupati di più nel tempo e una delle questioni più complesse che mi sia mai trovata ad affrontare".
Meloni: "Il tema del lavoro giovanile parte dalla formazione"
Spazio anche al tema dell'occupazione dei giovani: "Il tema del lavoro giovanile è una priorità che non si affronta solo incidendo sul tema del contratto del lavoro, parte dalla formazione. Il grande problema è che abbiamo diversi giovani che non trovano lavoro e poi abbiamo moltissimi settori produttivi che non trovano personale - ha detto la premier - Dobbiamo fare un orientamento serio per dire ai giovani dov'è la possibilità di trovare lavoro. Se non lo facciamo a monte il problema non si risolve. Più complessa è la questione dei Net, ma anche qui la questione è più ampia. Ho chiesto a Mantovano se riusciamo a mettere insieme un gruppo di lavoro per parlare di questo: social media, internet, pandemia, lo dico anche da madre. Faccio parte della prima generazione di figli che cresce una generazione totalmente digitale, noi non siamo attrezzati perché non lo abbiamo vissuto. Come ha impattato anche la pandemia, come cambiamo le personalità".
Meloni: "Sul lavoro non si fa mai abbastanza"
Non è mancata una domanda sul tema del lavoro: "Il governo ha fatto molto, ma non si fai mai abbastanza. Molti dati sono incoraggianti come l'ultimo dato sulla disoccupazione che scende ai minimi storici da quando vengono registrate le serie. Sono dati incoraggianti - ha risposto Meloni - Penso che Silvio Berlusconi possa essere fiero di noi. Noi andiamo avanti con la strada tracciata e cioè concentrare risorse sui salari e sulle aziende che assumono. Per quello che riguarda le crisi industriali noi abbiamo pensato ad esempio all'ires premiale che pone come condizione il mantenimento dei livelli occupazionali. I nostri incentivi sono legati sempre al mantenimento dei livelli occupazionali".
Meloni: "Soddisfatta dell'accordo raggiunto con Stellantis"
"Sono soddisfatta dell'accordo con Stellantis, cerchiamo quello che possiamo per fare per avere sempre un approccio a tutela dei lavoratori", ha detto ancora Meloni rispondendo a una domanda sul tema.
Meloni: "Musk non ha mai censurato, altri social sì"
Meloni poi rispondendo a una domanda sull'influenza di Elon Musk con X e la sua possibile ingerenza nel dibattito pubblica dei Paesi europei ha detto: "Il tema del peso di queste società che gestiscono piattaforme esiste da qualche anno. Il fatto che queste società che governano pezzi di comunicazione hanno un fatturato che supera il Pil di un Paese, è un problema che io ho posto anni fa. Ma è un tema più grave quando queste società decidono chi possa dire cosa. La libertà di espressione è alla base della democrazia. Questo non lo fa Musk, lo hanno fatto altri che hanno deciso chi poteva dire e cosa poteva dire. Io sono stata bannata varie volte. Il problema non puo' sorgere solo quando uno dei padroni delle piattaforme non è più d'accordo con me".
Meloni: "Abedini? Bisogna continuare a discuterne con Usa". VIDEO
Meloni: "Centri migranti in Albania pronti a partire". VIDEO
Meloni: "Aviato dialogo con opposizioni su giudici Consulta"
Nel corso della conferenza stampa anche una domanda sull'elezione dei giudici della Corte Costituzionale: "All'inizio non si è arrivati al risultato perché c'era un unico giudice della Corte costituzionale da eleggere, la maggioranza ha provato ad eleggerlo e l'opposizione ha fatto l'Aventino. Presumo che" il fatto che ora ci siano da eleggere più giudici costituzionali "renderà più facile trovare una soluzione anche con l'opposizione. Cercheremo di procedere spediti, non dipende solo da noi, abbiamo già avviato le interlocuzioni con le opposizioni".
Meloni: "Attualmente non prevedo nessun rimpasto al governo". VIDEO
Meloni: "Non vedo serie tv da due anni, l'unico libro il Pnrr"
"Credo di non vedere una serie televisiva e purtroppo non riesco a leggere un libro che non sia il Pnrr da più di due anni", ha detto la premier rispondendo a chi le domandava se avesse letto il libro di Antonio Scurati su Benito Mussolini e se guarderà la serie tv che ne è stata tratta. "Volentieri un giorno mi guarderò tutte queste belle serie tv e tornerò a fare le cose che fanno gli umani e attualmente a me tragicamente non sono consentite", ha aggiunto.
Meloni: "Su mia sorella falsità ma mi interrogo sulla strategia"
"Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella ma mi stupisce che le vengano addebitate numerosissime cose che non ci sono. Questo mi ha molto incuriosita perché una cosa falsa può essere una svista, due cose false possono essere una svista, tre cose false possono essere una svista ma quattro cose diventano una strategia e allora mi interrogo sulla strategia. Dopodicché chiederò a mia sorella cosa ne pensa, se trova un minuto mentre stipa tutta gente, dei gangli dello Stato", ha replicato Meloni alla domanda su un'eventuale inchiesta per traffico di influenze a carico di sua sorella, Arianna Meloni.
Meloni: "Maresciallo Masini deve avere un riconoscimento"
"Ho chiesto ad Arma dei Carabinieri di sostenere le spese della difesa del maresciallo Masini e intendo chiedere al generale Salvatore Luongo di conferire al maresciallo Masini un riconoscimento. Il maresciallo Masini è' una persona che ha fatto il suo dovere", ha detto la premier Meloni a proposito del carabiniere che la notte di Capodanno nel Riminese ha sparato e ucciso un uomo che lo stava aggredendo dopo aver ferito a coltellate quattro persone, e che è iscritto nel registro degli indagati per eccesso di legittima difesa. "Dobbiamo porci il problema che le forze dell'ordine temono di aver fatto il proprio lavoro, ed entrano in un calvario. Un approfondimento va fatto, per mettere fine a un fenomeno che abbiamo visto varie volte".
Meloni: "Ricandidarmi? Deciderò nel 2027"
Rispondendo poi a chi le domandava se esclude di ricandidarsi nel 2027 o quando si andrà a votare, Meloni ha detto: "Non lo so. Questo è un lavoro faticoso, faticosissimo, è una decisione che prenderò quando la devo prendere, anche valutando i risultati che ho portato a casa. Sapete che non sono abbarbicata alla poltrona: se posso essere utile cerco di essere utile, se non posso essere utile mi regolo di conseguenza". IL VIDEO
Meloni: "La legge sulla cittadinanza è ottima, agire sui tempi"
Nel corso della conferenza stampa è arrivata anche una domanda sulla possibilità di introdurre una misura come lo ius scholae o lo ius soli per la cittadinanza. "Io penso che questo governo si debba concentrare sulle materie che sono nel programma, molto corposo. Non metterei altra carne al fuoco. E penso che quella italiana sia un'ottima legge sulla cittadinanza - ha replicato Meloni - Altro tema da affrontare sono "i tempi in cui si ottiene la cittadinanza nel momento in cui se ne ha diritto", talvolta ci vogliono "due anni. È un tema che avevo già chiesto di affrontare ed è un segnale che va dato". La premier ha sottolineato come l'Italia sia una "delle nazioni che dà il maggior numero di cittadinanze in Ue" anche "ai minori". Alla domanda se, a suo avviso, non sia giunto il momento di uno ius scholae o di uno ius culturae la premier ha risposto: "Continuo a ritenere che ci sia una ragione per cui lo ius soli o lo ius scholae non siano fenomeni diffusi nel mondo. La cittadinanza di un minore è di solito collegata alla cittadinanza della famiglia. Siccome nella stragrande maggioranza dei paesi non è possibile la doppia cittadinanza, se accade che un figlio acquisisce la cittadinanza e i genitori no e poi" questi ultimi "decidono di tornare in patria, il ragazzo diviene straniero nel suo paese di origine".
Meloni: "Dazi non sono la soluzione giusta, serve dialogo"
"Per noi i dazi sarebbero un problema ma non è una novità che le amministrazioni americane pongano la questione dell'avanzo commerciale. Il protezionismo non è un approccio che riguarda solo l'amministrazione Trump", ha detto ancora la premier Giorgia Meloni rispondendo in conferenza stampa a una domanda sul tema. "Penso che di debba discutere su come affrontare" il tema "e penso che la soluzione dei dazi non sia quella giusta: faremo quello che dobbiamo fare per difendere" la nostra economia "parlando con gli Usa e l'Ue e credo che le soluzioni si debbano trovare".
Meloni: "Non stiamo parlano del tema responsabilità magistrati"
A chi le chiede se oltre alla riforma sulla separazione delle carriere il governo pensi di intervenire sulla responsabilità dei magistrati, Meloni risponde: "Credo sia un tema da discutere dentro la maggioranza e non ne stiamo discutendo".
Meloni su Space X: "Sicurezza dati priorità nazionale". VIDEO
Meloni: "Nel 2025 Piano Mattei in 5 nuovi Paesi africani"
Non manca una domanda sul Piano Mattei: "Ampliare il Piano Mattei" è uno degli obiettivi del governo nel 2025, e "sono già stati individuati nuovi Paesi: Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal", ha risposto Meloni, chiarendo che l'altra "grande sfida" è "internazionalizzare ed europeizzare il Piano, un lavoro iniziato con il G7: ci siamo posti il problema di mettere in relazione il più possibile il nostro Piano anche con i livelli superiori, questo consente una strategia più ampia da parte europea e del G7". Meloni si è detta "fiera del fatto che la nostra strategia su Africa e Mediterraneo sta raccogliendo sempre maggiore interesse e consenso: è in interesse non solo italiano avere un approccio diverso al continente africano. Sono contenta - ha aggiunto - della concretezza che il Piano Mattei sta dimostrando: la concretezza è la chiave di volta di una cooperazione diversa. Riuscire a dare continuità, a essere concreti e credibili fa la differenza. E ricordo che in tutti i primi 9 Paesi del Piano Mattei i progetti sono già avviati".
Meloni: "Nel Cdm impugneremo legge su terzo mandato Campania"
"Nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania" che autorizzerebbe il terzo mandato del governatore, ha poi annunciato la premier Meloni rispondendo alla domanda su quale sia la posizione del governo sul limite al terzo mandato dei presidenti di regione. Meloni ha premesso: "Partendo dal caso della Campania, c'è intanto un tema di metodo: gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione e approfondimenti per capire, in base all'articolo 122 della Costituzione, se la questione sia di competenza dello Stato nazionale o sia nella facoltà delle Regioni di autodeterminarsi. La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia è di competenza dello Stato. Ed è la ragione per cui nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania".
Meloni: "Da Musk non prendo soldi, ingerenze sono quelle di Soros"
Musk "non è un pericolo per la democrazia", dice ancora la premier Giorgia Meloni, sostenendo invece che "ingerenze" vi siano in altri casi quando "persone facoltose usano le risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e associazioni per condizionare le politiche, come nel caso di Soros". "Io non prendo soldi da Musk - aggiunge - semmai li hanno presi da Soros. Io il pericolo per la democrazia non lo vedo". E a chi le chiede di commentare le scelte di Musk in relazione alla campagna elettorale in Germania, Meloni replica: "Vorrei ricordare l'ingerenza di quella tedesca nella campagna italiana". "Dobbiamo ricondurre - è la convinzione di Meloni - le cose nell'alveo dove si trovano. Musk esprime la sua posizione e di questo stiamo parlando. Può piacere o non piacere ma quando mi si dice che c'è un pericolo di ingerenza evidenzio che non è il primo caso di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni. Io - aggiunge - ne ho viste parecchie e spesso contro di me e nessuno si è scandalizzato. Il problema - dice ancora - è quando queste persone usano le risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e associazioni per condizionare le politiche, cosa che non mi risulta faccia Musk al contrario di Soros. Questa sì la considero una pericolosa ingerenza. Ma quando è accaduto si è parlato di filantropi: il problema è che è ricco e influente o che non è di sinistra?". IL VIDEO
Meloni: "Se riesco andrò in Usa per insediamento Trump"
Se il 20 gennaio andrò all'insediamento di Trump? "Mi fa piacere esserci, sto valutando la compatibilità di agenda. Se riesco partecipo volentieri", ha detto la premier Giorgia Meloni.
Meloni: "Non gioisco per il caso Todde"
"Si tratta di un atto non definitivo, la presidente Todde ha annunciato ricorso e non voglio entrare nel merito. Non sono il tipo che gioisce se uno che vince elezioni poi decade per questioni burocratiche o giudiziarie. Diciamoci anche che è la prima volta che non accade: ricordo ad esempio il caso della lista del Popolo delle libertà alle elezioni regionali del Lazio, che non fu interamente ammessa per dieci minuti di ritardo, e i cronisti più attenti ricordano il famoso panino", ha detto la premier Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sul caso della governatrice della Sardegna Alessandra Todde, dichiarata decaduta da consigliera regionale. "Non gioisco, vedremo cosa accadrà, il percorso è ancora lungo. Ho letto che Pd e M5s intendono, nel caso, non convalidare la decisione dei magistrati: è una scelta libera dei partiti, ma - ha aggiunto - mi permetto sommessamente di segnalare che quando fu il caso della decadenza di Berlusconi si disse che compito del Parlamento era ratificare la decisione della magistratura. Sono i soliti due pesi e due misure... Non conosco benissimo la vicenda nel merito, preferisco non entrare ma a differenza di altri non gioisco per queste vicende".
Le elezioni regionali in Veneto
"Io penso che Fdi debba essere tenuto in considerazione. Penso che di queste vicende si debba discutere con serenità con gli alleati e lo faremo. Ci saranno elezioni regionali ampie e delicate, ne abbiamo cominciato a parlare e continueremo a farl", ha detto poi Meloni rispondendo a una domanda sulle regionali in Veneto e della possibilità che il candidato sia di Fratelli d'Italia. Poi ha aggiunto: "Non penso che su questo il dibattito sulla stampa aiuti. Valutiamo su ogni Regione le condizioni migliori perchè l'obiettivo è vincere le elezioni e noi puntiamo a dare la proposta migliore agli elettori. Non ho mai amato, e non lo faccio adesso, il fatto che si dica tramite la stampa "io, io". Penso che ne parleremo prima noi e poi lo comunicheremo".
Meloni: "Dimissioni Santanchè? Vediamo, prima decisioni giudici"
Poi, interpellata sul possibile rinvio a giudizio della ministra del Turismo Daniela Santanchè e delle sue eventuali dimissioni, la premier ha detto: "Vediamo. Non sono la persona che giudica queste cose prima che accadano, vediamo cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò ovviamente con il ministro Santanchè".
Meloni: "Salvini al Viminale non è in ordine delle cose"
Non è mancata una domanda sull'ipotesi di un ritorno al Viminale di Matteo Salvini: "Matteo Salvini sarebbe un ottimo ministro dell'Interno. Ha ragione Salvini a dire che in assenza di un provvedimento giudiziario a suo carico avrebbe chiesto è ottenuto il ministero dell'Interno - ha detto Meloni - D'altra parte anche Piantedosi è un ottimo ministro dell'Interno. Allo stato attuale non credo che Salvini al Viminale sia nell'ordine delle cose".
Meloni: "Sarà una pace giusta se l'Ucraina è d'accordo"
Sempre a tema Ucraina, Meloni ha ricordato: questa "guerra doveva durare 3 giorni, a febbraio saranno 3 anni. A dicembre 2022 la Russia controllava il 17,4 % del territorio; dopo 2 anni, con perdite ingenti, ne controlla il 18%, +0,6%. Lo dico anche per smontare la narrazione che la Russia abbia già vinto. Se oggi si parla di pace è perché la Russia si è un po' impantanata in Ucraina", grazie al "coraggio" degli ucraini e al "nostro sostegno", ha aggiunto. "Io sono disposta a sostenere le condizioni che è disposta a sostenere l'Ucraina. Non sono io a stabilire le condizioni per una pace giusta. Sarà una pace giusta se l'Ucraina è d'accordo", ha detto la premier in conferenza stampa rispondendo a una domanda di un giornalista russo sulle condizioni per l'adesione alla Nato da parte di Kiev. "Le garanzie di sicurezza per l'Ucraina sono fondamentali per poter ambire ad avere una pace giusta. Tutti sappiamo che la Russia in passato ha violato gli accordi".
Meloni: "Trump non abbandonerà l'Ucraina, sarebbe errore"
Nel corso della conferenza stampa non manca il tema della guerra in Ucraina e delle possibili mosse di Trump: "Francamente non prevedo un disimpegno" di Trump in Ucraina, "non leggo questo dalle sue dichiarazioni - ha detto Meloni - Ha parlato in più occasioni di 'pace con la forza' e io ho sempre sostenuto che l'unico modo per costringere la Russia a sedersi ad un tavolo di trattative era costruire una situazione di difficoltà" sul campo. "Trump ha la capacità di dosare diplomazia e deterrenza e prevedo che anche questa volta sarà così - ha aggiunto - Lui può andare avanti nella soluzione, ma non prevedo che questo significhi abbandonare l'Ucraina", circostanza che "sarebbe un errore dal mio punto di vista".
Cecilia Sala libera, Meloni: "Emozione unica per l'Italia". VIDEO
Meloni: "Carceri? la soluzione non è amnistia o indulto"
Interpellata poi sul problema del sovraffollamenro delle carceri, Meloni ha detto: "Secondo me il modo serio di risolvere il problema non è l'amnistia o l'indulto ma è un altro: da una parte ampliare la capienza delle carceri e poi stiamo lavorando per rendere più agevole ad esempio il passaggio dei detenuti tossicodipendenti nelle comunità". Poi rispondendo a un passaggio che chiamava in causa Papa Francesco e il suo appello per un'amnistia, la premier ha premesso: "Ascolto sempre con grande attenzione le parole di Papa Francesco che ringrazio. Quello che dice sull'amnista è nella bolla sul Giubileo ed è rivolto ai governi di tutto il mondo non riguarda specificatamente il nostro Paese". E sulle migliori condizioni di vita dei detenuti ha aggiunto: "La mia idea non è che questo si debba fare adeguando il numero dei detenuti o i reati alla capienza delle carceri, ma adeguare la capienza delle carceri alle necessità", ricordando che "perciò abbiamo nominato un commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria che ha l'obiettivo di realizzare 7000 nuovi posti in 3 anni a partire dal 2025".
Il tema dei Paesi sicuri
Sempre parlando del tema dei migranti, Meloni ha ricordato che la Corte di giustizia europea "dovrebbe pronunciarsi a febbraio" sul tema dei Paesi sicuri. "L'Italia ha depositato le proprie valutazioni. Dalle interlocuzioni con gli altri partner europei, so che la maggioranza dei Paesi europei sosterrà la posizione italiana davanti alla Corte. Le nostre motivazioni sono in linea con il patto di immigrazione e asilo. Aspetterei a vedere cosa accade". "Mi preoccupa di più - ha aggiunto - se in Italia non si tenesse conto di ciò, come non si tenesse conto della Cassazione (da parte dei magistrati ordinari ndr), il che è paradossale, un po' preoccupante e bizzarro. Questo configura uno scenario molto più complesso, di palese volontà di disapplicare i provvedimenti del governo. Ma questo, non lo capirebbero neanche i cittadini". "Poi ci sono 11 mafiosi legati a Messina Denaro che vengono messi in libertà per scadenza dei termini cautelari. Forse bisognerebbe essere più concentrati su questi trattenimenti che non sulla disapplicazione dei decreti del governo", ha concluso.
"Cassazione ci dà ragione, centri Albania pronti"
Durante la conferenza stampa anche una domanda sul tema migranti e centri in Albania: "A me pare che le sentenze della Cassazione diano ragione al governo", in quanto dicono che "che spetta al governo stabilire i Paesi sicuri", ha detto Meloni, assicurando che i "centri in Albania sono pronti ad essere operativi". E ancora: "Lo scorso anno gli sbarchi sono diminuiti del 60%, negli ultimi anni giorni sono quasi azzerati", ma "i centri per quanto ci riguarda sono pronti ad essere operativi". Parlando della sentenza della Cassazione Meloni ha argomentato: "Conseguentemente il giudice non può sistematicamente disapplicare il trattenimento dei migranti che arrivano da quei Paesi, ma può motivare il caso specifico. Che è una cosa completamente diversa da quello che hanno fatto i magistrati del tribunale di Roma che non entrano nel merito del singolo caso".
"Dichiarazioni Trump su Groenlandia? Messaggio, non rivendicazioni"
A una domanda sulle dichiarazioni di Trump sulla Groenlandia, Meloni ha risposto: "Mi sento di escludere che gli Usa nei prossimi anni si metteranno a tentare di annettere con la forza altri territori. Abbiamo già visto Trump presidente, io penso che le sue dichiarazioni siano più un messaggio ad alcuni altri grandi player globali piuttosto che rivendicazioni ostili nei confronti di quesi Paesi".
Meloni: "Alle prossime elezione vorrei arrivare con premierato"
"Io vorrei arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato approvato ed una legge elettorale tarata su questo. Penso che la questione sia materia di competenza parlamentare, ma se il premierato non dovesse arrivare in tempo ci si interrogherà se questa legge elettorale sia la migliore o no", ha detto la presidente del Consiglio interpellata sulle riforme. "Le tempistiche non dipendono da me, il mio intento è di andare avanti con le riforme con determinazione e velocità - ha proseguito - Le riforme sono costituzionali ed hanno dele tempistiche ampie e c'è un lavoro parlamentare. Io ho promesso che avrei consegnato un'Italia migliore di quella che ho trovato e queste riforme sono necessarie. Sulla riforma del fisco puntiamo a chiudere tutti i testi unici in materia tributaria e se riusciamo a fare anche il codice tributario. vogliamo procedere spediti". Poi ha aggiunto: Se riusciamo io vorrei fare in questa legislatura anche i referendum, ma per me l'importante è portare a casa le riforme e consentire agli italiani di esprimersi su queste materie. Sulla giustizia ci sono state aperture anche da alcuni partiti dell'opposizione ma non credo si arriverà ai due terzi".
"Il successore di Belloni sarà Vittorio Rizzi"
La presidente del Consiglio ha poi risposto a una domanda sulle dimissioni di Elisabetta Belloni: "Ho letto molte ricostruzioni che non rispondono a verità. L'ambasciatrice Belloni ha deciso di anticipare di qualche mese la scadenza naturale del suo incarico per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti. Ho una stima enorme per Elisabetta Belloni, che ringrazio ancora una volta del lavoro straordinario che insieme allo staff e al mio consigliere diplomatico ha fatto per la presidenza del G7. La mia stima e il mio rapporto personale con lei sono assolutamente inalterati. Elisabetta Belloni ha consegnato a me le sue dimissioni prima di Natale, quindi le vicende di questi giorni non c'entrano niente, abbiamo deciso insieme di aspettare a diffondere la notizia". Poi la premier ha annunciato: "Vi confermo che il successore sarà il prefetto Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore Aisi. La nomina verrà formalizzata nel prossimo Consiglio dei ministri previsto oggi".
Meloni su Starlink: "Non ho parlato con Musk"
"Non ho mai parlato personalmente con Elon Musk di queste vicende. Space X ha illustrato al governo una tecnologia di cui dispone che permette di comunicare in sicurezza a livello nazionale e soprattutto planetario, e per noi significa soprattutto garantire comunicazioni sicure nel rapporto con le sedi diplomatiche e con i contingenti militari all'estero, che sono molto delicate. Si tratta di interlocuzioni che rientrano nella normalità. Decine di aziende si propongono per cose più disparate, poi si fa l'istruttoria, e se la cosa è di interesse si pone nelle sedi competenti. In questo caso gli ambiti con cui confrontarsi sono molti, dal Consiglio supremo di difesa fino al Parlamento. Ma siamo nella fase istruttoria, non capisco tutte le accuse che sono state rivolte", ha spiegato Meloni rispondendo a una domanda sul caso Starlink che nei giorni scorsi è stato al centro del dibattito politico. "Sono abbastanza colpita da come alcune notizie false rimbalzino e continuino ad essere discusse anche dopo essere state smentite, come il contratto smentito con SpaceX, usare il pubblico per fare favore agli amici non è mio costume, io valuto l'interesse nazionale". Poi ha proseguito: "Neanche io personalmente ho le idee chiare si questa vicenda, si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni sensibili e delicate, parlando con il soggetto tecnologicamente più avanzato per questo lavoro, perché non ci sono alternative pubbliche. L'Italia e l'Europa non sono arrivate in tempo a immaginare tecnologie pubbliche che fossero in grado mettere in sicurezza queste comunicazioni. Oggi ci si sta lavorando, domani magari ci saranno soggetti pubblici in grado garantirle. L'alternativa - ha continuato - non è un soggetto pubblico, ma è non avere la protezione di questi dati. Questo in un dibattito serio sarebbe il tema, ossia quale è lo scenario preferibile. Io sono laica su questo dibattito, però devo porre la questione, perché se domani quelle comunicazioni finiscono nelle mani sbagliate, il governo è responsabile: non posso fare finta che il problema non esiste".
Meloni su Abedini: "Dialogo con Usa, lavoro non è finito ieri"
Sempre rispondendo sul caso Sala, Meloni ha detto: "Per quello che riguarda Abedini il caso è al vaglio della ministero della Giustizia, c'è un vaglio tecnico e politico, e secondo il trattato con gli Stati Uniti. È una vicenda che bisogna continuare a discutere con gli amici americani: avrei voluto parlarne con Biden - che è ha dovuto annullare il viaggio e a cui mandiamo la nostra solidarietà. Le interlocuzioni ci sono e ci saranno: il lavoro ancora complesso non è terminato ieri e penso si debba discutere nei dettagli nelle sedi opportune".
"Su caso Sala triangolazione con Usa e Iran"
"C'è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa per quello che riguarda una svolta nel caso, non direi che c'è stato un momento di svolta perchè la questione è stata seguita dall'inizio - ha detto Meloni sempre rispondendo alla domanda sul caso Sala - Le interlocuzioni con l'Iran sono di natura diplomatica e di intelligence, il governo è tenuto alla riservatezza in questi casi. Mantovano è stato al Copasir ed è pronto a tornare nel caso in un'ulteriore audizione, ricordiamo che in Iran sono presenti altri 500 italiani e bisogna essere molto cauti".
La prima domanda su Cecilia Sala
Interpellata sulla liberazione di Cecilia Sala, Meloni ha risposto: "Ieri è stata sicuramente una bella giornata. Non ho provato un'emozione più grande in questi due anni di quella che ho provato chiamando un madre per dirle che sua figlia stava tornando a casa".
Meloni: "Sulle ordinanze cautelari non limitiamo l'informazione"
"In attuazione della direttiva europea del 2016 che riguarda il pieno rispetto della presunzione di innocenza, il Parlamento ha delegato il Governo ad approvare un decreto legislativo secondo cui non può essere pubblicata per intero o per estratto l'ordinanza di custodia cautelare in carcere - ha detto Meloni - È consentito al giornalista di avere l'ordinanza, si chiede al giornalista di una fare sintesi. Si può continuare a dare notizia dei fatti di cronaca rilevanti, si chiede di non fare copia e incolla dell'ordinanza perché sono contenuti dati sensibili e stralci di intercettazioni. Non c'è nessuna limitazione del diritto di informare e essere informati. E il governo non ha ritenuto di inserire pene per chi dovesse violare le prescrizioni".
Meloni: "Non sono limite per libertà di stampa o democrazia"
"Non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa o per la democrazia", ha detto la premier Giorgia Melon in conferenza stampa dopo l'intervento di Bartoli. "Mi stupisce che si metta insieme nello stesso intervento l'idea che il governo intenda comprimere i diritti per la stampa e l'opera attenta di sostegno" al settore svolta dal sottosegretario "Barachini", perché "tutto quello che fa Barachini è una scelta del governo e non del sottosegretario" singolo.
Bartoli: "Allarme per provvedimenti contro la libertà di stampa"
"Per il quarto anno consecutivo torniamo a lanciare l'allarme su una serie di provvedimenti legislativi che restringono in maniera preoccupante la libera informazione in materia di cronaca giudiziaria e cronaca nera. Tutti conveniamo sulla necessità di trovare un bilanciamento tra due diritti costituzionali: il rispetto della persona e il diritto a essere correttamente e compiutamente informati. Oggi, in Italia, il rispetto della privacy sta però oscurando il diritto dei cittadini a conoscere quanto accade", ha proseguito Bartoli. "Se una persona viene accoltellata per strada e non se ne dà notizia, gli abitanti di quel quartiere a buon diritto possono chiedersi quali altre notizie simili, o più gravi, vengono nascoste - ha proseguito - E, a buon diritto, possono chiedersi cosa fanno le forze di polizia per contrastare la criminalità. Se una persona viene arrestata e non è possibile sapere quali accuse le vengono mosse e quali prove sono state acquisite, non si genera un sentimento di profonda inquietudine? Come possiamo essere rassicurati che non ci sia un esercizio arbitrario e persecutorio della giustizia se non è possibile conoscere per quali motivi un cittadino viene privato della propria libertà? Non sono esempi astratti: ho citato due casi concreti e molti altri ne potrei aggiungere. Mi appello alle istituzioni, ma anche a chi ci ascolta: difendendo il giornalismo non si protegge una corporazione, ma la democrazia, il nostro diritto ad essere cittadini informati e consapevoli". "L'Italia, del resto, è da anni sotto osservazione delle istituzioni europee per il numero record di azioni giudiziarie intimidatorie, sia penali che civili, contro i giornalisti - ha sottolineato ancora -. Per questo chiediamo di ripensare totalmente la riforma della diffamazione in discussione al Senato; speriamo inoltre che il Parlamento voglia correggere una norma disastrosa, quella sulla cosiddetta presunzione di innocenza. Oggi ogni Procuratore decide in maniera arbitraria se dare o non dare una notizia. In ogni circondario vale una regola diversa, anche se siamo cittadini della stessa Repubblica. Ci sostengono e ci confortano i ripetuti messaggi a difesa della libertà di stampa del Presidente della Repubblica Sergio Matterella, le riflessioni straordinarie di Papa Francesco su comunicazione e Intelligenza artificiale. Confidiamo nell'Europa, nella Corte europea dei diritti dell'Uomo, nella Corte Costituzionale, nella Corte di Cassazione, anche se alcuni politici ci descrivono come speculatori che lucrano sulle disavventure altrui".
Bartoli: "Parlamento approvi la riforma della professione"
"Dopo 61 anni, abbiamo nuovamente chiesto al Parlamento una riforma della professione e, a tal proposito, abbiamo avanzato all'unanimità una proposta seria e articolata. Nell'epoca dell'Intelligenza artificiale siamo ancora legati a norme della metà del secolo scorso. Una riforma che non può però essere il pretesto per mettere le mani, come qualcuno vorrebbe, sulle norme che regolano l'autogoverno della professione", ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli in apertura della conferenza stampa della premier Giorgia Meloni. "Gentile presidente, tutto il mondo dell'informazione ha una richiesta da farle - ha proseguito - Che venga applicata anche ai giornalisti la legge sull'equo compenso che porta il suo nome come prima firmataria. Da oltre un anno il Consiglio nazionale ha inviato al Ministero della Giustizia, come dispone la legge, le proprie proposte, dopo un dibattito attento, documentato, responsabile, frutto anche dell'analisi delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Siamo fiduciosi in un suo interessamento; non vogliamo pensare che il diritto a reclamare una retribuzione dignitosa valga in Italia per tutti i lavoratori, ma non per i giornalisti. Al tempo stesso, non sarebbe giusto tacere l'opera attenta e tenace di sostegno all'impresa giornalistica svolta dal Dipartimento per l'informazione e l'editoria guidato dal sottosegretario Alberto Barachini. - ha proseguito -. Le consegniamo oggi il nuovo Codice deontologico che il Cnog ha recentemente approvato. Un Codice agile, aggiornato e sintetico che indica con chiarezza non solo i diritti, ma anche i doveri che abbiamo nei confronti dei cittadini. Un Codice che non si limiti a essere il riferimento per il giornalismo, ma uno strumento nelle mani dei cittadini. Non per tutelare interessi corporativi, ma per continuare a svolgere a testa alta il ruolo che la Costituzione ci assegna: assicurare ai cittadini una informazione seria e verificata". ''Nell'epoca della manipolazione, della disinformazione, della distorsione della realtà, dei messaggi di odio e discriminazione c'è ancor più bisogno di giornalismo. Da decenni, i giornalisti non esitano a rischiare la vita, e talvolta a perderla, per raccontare i delitti di mafia, il malaffare, i soprusi e le violenze, i crimini di guerra, gli stermini. Anche se qualcuno oggi cerca di dimenticarlo''. "Proprio in questi giorni - ha concluso Bartoli - ricorre l'anniversario dell'omicidio di due giornalisti, diversi, ma uniti dalla determinazione nel combattere la mafia: Giuseppe Fava e Beppe Alfano a cui va il nostro commosso pensiero. E il nostro pensiero va anche agli altri 552 giornalisti reclusi nel mondo e ai 54 reporter uccisi nel 2024. Molti dicono che oggi i giornali non godono di buona salute, ma non è questa la domanda giusta. Non chiedetevi come sta il giornalismo, chiedetevi come sta la democrazia. Perché non c'è democrazia senza una informazione capace di far vivere ogni giorno i valori della Costituzione della nostra Repubblica".
Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti ringrazia per Cecilia Sala
Nel suo intervento di apertura, il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli ha ringraziato quanti hanno lavorato per la liberazione di Cecilia Sala. Poi ha rinnovato al presidente degli Stati Uniti Joe Biden la richiesta di grazia a Julian Assange.
Fra mezz'ora la conferenza stampa
Manca poco più di mezz'ora alla conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dove è probabile che verrà toccato anche il tema della liberazione di Cecilia Sala.
Gli ospiti
Alla conferenza stampa sono 82 gli ospiti istituzionali, tra i quali hanno confermato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario all'Informazione ed Editoria Alberto Barachini, la prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano, il Procuratore Generale della Corte di Cassazione Luigi Salvato, la vice presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati Valentina Grippo e la Garante dell'Autorità dell'Infanzia Carla Garlatti. Saranno inoltre presenti i vertici degli organismi di categoria: Fnsi, Inpgi, Casagit salute, Fondazione Casagit e Fondo complementare giornalisti, Ucsi e il presidente dell'Associazione Stampa Estera Maarten Van Aalderen.
Domande e stampa estera
Sono 160 i giornalisti accreditati per la conferenza stampa. Al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti sono giunte 95 richieste per porre una domanda a Giorgia Meloni, e di queste ne sono state sorteggiate 40. Per la stampa estera sono state sorteggiate quattro testate: ERT Tv Greca, The Times di Londra, Politico di Bruxelles e Rossiya Segodnya di Mosca.
La conferenza stampa di Meloni alle 11
È previsto alle 11 - nell'Aula dei gruppi parlamentari alla Camera - l’inizio della conferenza stampa con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, organizzata dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dall'Associazione stampa parlamentare.